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NBA, la stop allo strip club costa caro a Lou Williams: salta le prime 2 gare alla ripresa

NBA
©Getty

Aveva lasciato la bolla di Orlando regolarmente autorizzato dai Clippers. Ma una foto comparsa sui social (e poi subito cancellata) ha messo nei guai il sesto uomo di L.A., ritratto in un "gentlemen's club" di Atlanta. "Ero lì solo per mangiare, è il mio ristorante preferito", si difende Lou-Will, ma la sosta per il cibo gli vale 10 giorni di quarantena

Il permesso (dai Clippers) di uscire dalla bolla di Orlando Lou Williams lo aveva regolarmente ottenuto. Poi però nessuno pensava di vederlo apparire in una foto (prontamente cancellata) pubblicata dal rapper Jack Harlow tra le sue Instagram stories all’interno di un gentlemen’s club di Atlanta, il Magic City. Harlow ha provato una maldestra retromarcia (“La foto è di parecchio tempo fa, l’ho pubblicata solo perché mi manca la compagnia di Lou”, ma il sesto uomo dei Clippers è ritratto con una mascherina anti-Covid di quelle distribuite nella bolla a Orlando) e così della “scappatella” di Williams se n'è occupata in prima persona la NBA. Nessun intento moralistico, sia chiaro, ma solo la necessità di stabilire la durata della quarantena a cui sottoporre il n°23 dei Clippers tornato all’interno della bolla. Nel suo caso, infatti, i classici quattro giorni di stop obbligato — in presenza di test negativi quotidiani durante l’assenza da Orlando — son finiti per diventare dieci alla luce della natura del posto frequentato, un locale pubblico e quindi potenzialmente pericoloso nella diffusione del Covid. Intervistato dalla lega, Williams ha fatto sapere di essere passato al funerale di un conoscente (il vero motivo della sua uscita dalla bolla) e di essersi poi fermato da Magic City solo brevemente, per una rapida cena (“Chiedete ai miei compagni qual è il mio ristorante preferito di Altanta… lo sanno tutti… calmatevi un po’”, aveva scritto su Twitter). Al suo tavolo — ha aggiunto — non erano presenti ballerine o altro personale del locale.. Una versione ribadita poi anche sui social, dove più di un tifoso ha fatto notare come Williams cena da Magic City regolarmente e spesso ordina anche cibo d’asporto: “Lasciate stare e godetevi i meme”, era stata al tempo la reazione tutt’altro che preoccupata del giocatore di coach Rivers affidata a Twitter ma dopo la decisione della lega Williams sorride meno: niente derby di Los Angeles per lui alla ripresa (il 30 luglio) e quarantena ancora da scontare anche nella sfida contro i Pelicans di Zion Williamson il 2 agosto. Forse conveniva affidarsi al take away...