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NBA, Giannis Antetokounmpo va dal dentista, ma non è in quarantena: come ha fatto?

l'episodio
©Getty

Il n°34 dei Bucks è rimasto fuori nel match perso contro i Raptors dopo essersi sottoposto a un intervento ai denti - come dimostrato dalla sua faccia gonfia. A sorprendere però è il fatto che fosse già con i compagni e non in isolamento: la sua uscita dalla bolla di Disney World infatti è stata “controllata” e prevista dal protocollo NBA, che aveva immaginato anche questa eventualità

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Giannis Antetokounmpo non ha preso parte all’ultima partita giocata (e persa) da Milwaukee - rimasto fuori a guardare i compagni dalla panchina poche ore dopo essersi sottoposto a un intervento dentistico non più prorogabile. Fin qui nulla di particolare, se non fosse che le 22 squadre NBA che hanno preso parte alla ripartenza della stagione vivono all’interno del campus di Disney World seguendo regole stringenti e attenendosi al divieto assoluto di abbandonare la bolla. Chi esce è costretto a restare per almeno quattro giorni in quarantena prima di poter ritrovare i compagni in palestra. La domanda allora sorge spontanea: perché Antetokounmpo non è rimasto in isolamento, ma era in campo (con una leggera faccia gonfia) al fianco dei compagni prima della palla a due tra Raptors e Bucks? Come ha fatto?

Nessun trattamento di favore per il talento che probabilmente vincerà per il secondo anno consecutivo il premio di MVP della regular season, ma soltanto il protocollo previsto dalla lega per situazioni d’emergenza di questo tipo. La NBA infatti ha “privatizzato”, preso in gestione per queste settimane, un ufficio dentistico a Orlando al di fuori del campus di Disney World. Un’area ritenuta sicura, con dentisti e assistenti testati ogni giorno e controllata a sufficienza per permettere ai giocatori di curare problemi dentistici potendo lasciare la bolla, ma senza entrare a contatto con il mondo esterno - evitando quindi di doversi sottoporre poi nuovamente alla quarantena. Secondo quanto riportato da The Athletic, sarebbero almeno altri due i giocatori ad aver usufruito del servizio dentistico nei giorni scorsi, senza tuttavia essere costretti a restare in quarantena per quattro giorni - Brandon Ingram e Josh Hart dei Pelicans, poi regolarmente rientrati in gruppo assieme ai compagni. “È stata davvero una fortuna che la NBA abbia pensato a tutto, anche a questo tipo di problemi, permettendo a Giannis di tornare subito in gruppo non appena è rientrato in hotel”, sottolinea coach Budenholzer. La maniacale cura del dettaglio è quello che spesso fa la differenza, quella che rende la NBA unica anche in una situazione d’emergenza come quella delle ultime settimane.

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