Un messaggio su Twitter per esprimere tutta la sua rabbia ("Un altro uomo di colore preso di mira. Vogliamo giustizia!") e poi le parole per sensibilizzare i cittadini USA all'appuntamento elettorale di novembre: "Noi comunque non ci fermeremo, chiunque sia il prossimo inquilino alla Casa Bianca"
“E vi stupite ancora del perché diciamo quello che diciamo della polizia!! Qualcuno mi può spiegare cosa diavolo è tutto questo???!! È esattamente un altro uomo di colore preso di mira: tutto questo è dannatamente sbagliato e triste!! Sono distrutto per lui, per la sua famiglia, per la NOSTRA GENTE!! Vogliamo GIUSTIZIA”. La reazione a caldo — ovviamente esternata sui social — di LeBron James all’ennesimo video che testimonia la violenza della polizia nei confronti della comunità afroamericana (in questo caso i 7 colpi inferti da dietro, alla schiena di Jacob Blake, di fronte agli occhi dei suoi tre figli piccoli che lo attendevano in auto) rende l’idea della frustrazione del n°23 dei Lakers in un giorno (il 24/8) teoricamente pensato per omaggiare un grande ex dei gialloviola, Kobe Bryant. Ma neppure dopo l’importante vittoria contro i Blazers, e il 3-1 nella serie, James non se la sente di parlare di pallacanestro: “Questo è quello di cui stiamo parlando da mesi e di cui continueremo a parlare. Ho due figli a casa, e sono io stesso un cittadino afroamericano che vive in America. Ed è davvero preoccupante continuare a vedere la brutalità della polizia nei nostri confronti e il continuo senso di ingiustizia. Giochiamo a basket, uno sport stupendo, che unisce tante famiglie e dona alla gente qualcosa per cui gioire: allo stesso tempo, però, guai a perdere di vista le cose importanti che stanno accadendo nel mondo, specialmente qui in America”, dice il n°23 dei Lakers.
Il voto, ma non solo: "Il nostro impegno continua"
Per il quale il cambiamento può iniziare dall’appuntamento elettorale di novembre, con i cittadini USA chiamati alle urne: “Le mie preghiere sono per la famiglia di Jacob Blake, nella speranza che le cose cambino in fretta. Credo possa succedere già a novembre, ed è per questo che ho dato vita al progetto ‘More than a vote’, per sensibilizzare la gente sui rischi di una situazione come quella attuale e su ciò che continuiamo a sottolineare: l’esigenza di un cambiamento. Un cambiamento che abbiamo opportunità di realizzare, anche se sappiamo benissimo che il nostro impegno non si ferma chiunque sia il prossimo inquilino alla Casa Bianca”.