Mercato NBA, Philadelphia 76ers: Embiid e Simmons restano, in partenza Horford?
mercato nbaLe parole del GM Elton Brand hanno provato (invano) a calmare un po’ le acque in casa Sixers: dopo l’allontanamento di coach Brett Brown, si pensa a come cambiare un roster che ha bisogno di una scossa. Una delle ipotesi è quella di uno scambio con i Pistons per arrivare a Blake Griffin
Ripartire sì, rinnovare pure, ma senza per forza di cose distruggere quanto di buono è stato fatto in questi anni. Questo il messaggio lanciato da Elton Brand, GM di Philadelphia chiamato a dare risposte (con i fatti) dopo la pesante eliminazione al primo turno playoff per 4-0 contro Boston. Ennesimo fallimento di un gruppo che non riesce a completare la propria maturazione: “Non sto cercando in alcun modo delle trade per scambiare Embiid o Simmons, non sono certo loro il problema. L’obiettivo è quello di costruirgli attorno la squadra più competitiva possibile, di completarli al meglio”. Il progetto Sixers insomma non vuole cambiare i cardini attorno ai quali continuare a ruotare: “I nostri due All-Star sono rispettivamente di 24 e 26 anni, dobbiamo cercare di farli rendere al meglio fino a quando sarà possibile. Non è un progetto giunto al termine. Loro vogliono restare con noi, sono coinvolti e vicini alla squadra. Credo che continueremo a vederli qui a Philadelphia ancora a lungo”.
Lecito quindi domandarsi quali saranno le mosse sul mercato per cercare di cambiare rotta, quali giocatori sacrificare e provare a scambiare per avere alternative credibili da schierare al fianco di Embiid e Simmons. Il giocatore a Philadelphia si libererebbero con maggior piacere è Al Horford - innesto fallimentare dell’ultima sessione di mercato estiva. Doveva essere un ulteriore punto di forza e si è invece rivelato incompatibile con il resto del roster. Il suo contratto è pesante e potrebbe essere messo sul piatto in un’ipotetica trade con i Pistons in cui provare a mettere le mani su Blake Griffin - un altro giocatore in uscita dalla sua squadra e con un contratto tutt’altro che leggero da incastrare all’interno del cap. Uno scambio che non esalterebbe nessuna delle due parti coinvolte, ma che potrebbe portare benefici a entrambe le squadre. Per Philadelphia vorrebbe dire incamerare un contratto più corto di due anni (nonostante sia più pesante), investendo su un giocatore che, se in buono stato di salute, potrebbe dare ancora una bella mano - nonostante non siano più i tempi da All-Star per l’ex Clippers. Detroit dal canto suo ridurrebbe l’impatto salariale sul cap dei prossimi due anni di circa 10 milioni a stagione, lasciando ulteriore spazio a disposizione per provare a rifondare la squadra. Ipotesi e congetture al momento, che potrebbero diventare qualcosa di più nelle prossime settimane. Il primo passo per Philadelphia per provare a cambiare rotta.