Il n°5 dei Clippers, protagonista con la squadra di Los Angeles in uscita dalla panchina, ha vinto il premio battendo la concorrenza del suo compagno di squadra Lou Williams e di Dennis Schroder. Harrell ha chiuso la regular season con 18 punti e 7 rimbalzi di media, tirando con il 58% dal campo
Lou Williams è stato il vincitore del premio di miglior sesto uomo dell’anno nelle ultime due stagioni, continua a consolidare il suo record personale come giocatore più prolifico della storia NBA per punti segnati a gara in corso, ma lui stesso non aveva esitato più volte nel corso della regular season a sottolineare: “Se c’è qualcuno che deve vincere il premio quest’anno, quello è Montrezl Harrell”. Detto, fatto: il n°5 dei Clippers è stato il più votato tra i tre finalisti, battendo così la concorrenza non solo di Williams, ma anche di Dennis Schroder degli Oklahoma City Thunder. Merito di una stagione da protagonista, chiusa con 18 punti e 7 rimbalzi di media da Harrell, tirando con il 58% dal campo - unico a riuscirci negli ultimi 30 anni in NBA, con il solo Kevin McHale nella stagione 1989-90 in grado di bissare una performance simile giocando almeno 50 gare partendo dalla panchina. Continua così la fortunata tradizione dei Clippers, vincitori del premio di miglior sesto uomo per la quarta volta negli ultimi cinque anni (nel 2015-16 ci pensò Jamal Crawford), con l’unica eccezione rappresentata da Eric Gordon degli Houston Rockets nel 2016-17. Dopo la recente scomparsa della nonna che lo ha tenuto fuori dalla bolla per diversi giorni - facendogli in parte perdere il ritmo partita - Harrell sta lentamente trovando la condizione fisica e mentale per tornare a dare una mano alla squadra di Los Angeles in vista del rush finale ai playoff. Un premio e un riconoscimento come questo potrebbe essere l’iniezione di fiducia necessaria.