
Draft NBA, Bryant, Booker e non solo: la scelta n°13 non sempre “porta male”
Il rookie dei Miami Heat, scatenato in gara-4 e autore di 37 punti nel successo sui Celtics, è soltanto l’ultimo promettente talento entrato in NBA come una delle ultime scelte della Lottery. Una posizione collegata a un numero che negli Stati Uniti (e non solo) viene superstiziosamente ritenuto sfortunato, ma che più volte in passato ha sorriso alle franchigie NBA. Questi i migliori talenti selezionati in quella posizione nel corso degli anni

1985 - 13^ SCELTA AL DRAFT: KARL MALONE | Il giocatore diventato poi uno dei simboli degli Utah Jazz degli anni ’90, campione a USA 1992 con il Dream Team, scelto soltanto alla numero 13 alle spalle di campioni come Patrick Ewing, Chris Mullin e Charles Oakley. Certo, con il senno di poi, avrebbero potuto investire ben prima su di lui a quel Draft

Karl Malone infatti è il secondo giocatore più prolifico della storia NBA e, nonostante all’appello manchi il titolo (perso più volte in finale contro i Bulls di Michael Jordan), il suo nome è sicuramente tra quelli dei migliori lunghi della storia della lega

1996 - 13^ SCELTA AL DRAFT: KOBE BRYANT | Uno dei più grandi talenti della storia della pallacanestro, pescato dai Lakers - attraverso la chiamata degli Charlotte Hornets - in fondo a una Lottery anche in questo caso piena zeppa di talento. Prima di lui furono chiamati tra gli altri: Allen Iverson, Stephon Marbury, Ray Allen, Antoine Walker. E dopo arrivarono anche Steve Nash, Jermaine O’Neal e molti altri

Nessuno però è riuscito neanche lontanamente a eguagliare la carriera del n°8 e del n°24 gialloviola, unico nel suo genere nel modo di affrontare le sfide, di vincere e di dominare. Pensare che Bryant sia stato scelto alla 13 rende bene l’idea di quanto il Draft sia in realtà un’arte molto complicata e spesso figlia del caso (e della fortuna)

2014 - 13^ SCELTA AL DRAFT: ZACH LAVINE | Dopo quasi un ventennio in cui difficilmente si è andati oltre Thabo Sefolosha e Markieff Morris, negli ultimi anni si è tornati a chiamare dei grandi giocatori in fondo alla Lottery. Un talento come Zach LaVine ad esempio poteva essere selezionato prima, ma i T’Wolves riuscirono a prenderlo nonostante la chiamata fuori dalla top-10

2015 - 13^ SCELTA AL DRAFT: DEVIN BOOKER | A Miami continuano a mangiarsi le mani, mentre a Phoenix continua a interrogarsi su come il destino abbia voluto che spesso cadessero in errore quando si trattava di chiamare un giocatore in top-10 e come invece le cose siano andate per il verso giusto con la scelta n°13 del 2015 - la migliore per la squadra dell’Arizona nell’ultimo decennio

Booker ha dimostrato anche nelle ultime partite disputate nella bolla di Orlando di poter diventare all’occorrenza un talento di uno spessore superiore rispetto a quello di compagni e avversari. La capacità di fare canestro non gli è mai mancata, ma adesso è giunto il momento di diventare grandi e iniziare a vincere

2017 - 13^ SCELTA AL DRAFT: DONOVAN MITCHELL | Della mitica classe 2017 - da cui stanno venendo fuori un bel po’ di talenti - fa parte anche Donovan Mitchell; cercato e scelto dagli Utah Jazz, fenomenale nel primo turno playoff contro Denver in cui si è definitivamente consacrato. L’uomo franchigia della squadra di Salt Lake City è arrivato ancora una volta con la chiamata n°13 al Draft

La carriera di Mitchell potrà essere valutata soltanto tra un decennio o forse più, ma le premesse per fare bene ci sono davvero tutte: la certezza al momento è una sola, essere stato selezionato in fondo alla Lottery non ha inciso in alcun modo sulle sue possibilità di farsi spazio in NBA

2020 - 13^ SCELTA AL DRAFT: TYLER HERRO | I 37 punti nuovo massimo in carriera del ventenne degli Heat sono stati uno dei tanti lampi di una stagione da rookie in cui Herro sta giocando da protagonista in una squadra da titolo. Le premesse per diventare l’ennesimo grande giocatore della Lega scelto alla n°13 ci sono tutte

La speranza del rookie dei Miami Heat e di tutta la dirigenza della Florida è che il futuro porterà a dire che gli altri sono stati davvero ingenui a farlo scivolare così in basso al Draft, a non capire da subito il suo talento. Ma come insegna la storia: alla n°13 alle volte possono venire fuori dei campioni di primo livello