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NBA: Buddy Hield non risponde al telefono a Luke Walton, pronto a passare ai 76ers?

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©Getty
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La situazione tra il n°24 dei Kings e la franchigia californiana sembra essere giunta a un punto di non ritorno: i rapporti tra Walton e Hield restano pessimi, ma il rinnovo di contratto da 88 milioni (che possono diventare 106 con i bonus) per i prossimi quattro anni rendono complicata una possibile trade con i Sixers

Buddy Hield non è soddisfatto, e ogni volta che si è dovuto accontentare negli anni passati, non ha mai fatto mistero del suo stato d’animo anche davanti ai giornalisti. Non lo ha fatto neanche questa volta, nonostante lo scorso ottobre sia arrivato un rinnovo di contratto da 88 milioni di dollari - di base, fino a 106 milioni considerando anche i premi - che lo renderà dalla prossima stagione il giocatore più pagato del roster. A pesare sono le scelte di Luke Walton, un allenatore con cui Hield non ha mai trovato la giusta intesa, né sul parquet né in spogliatoio. Già lo scorso febbraio era venuto fuori il suo disappunto evidente nei confronti della società e del nuovo allenatore, che aveva deciso - con profitto, almeno a guardare i risultati - di lasciarlo in panchina e di preferire Bogdan Bogdanovic in quintetto al suo posto. Una scelta digerita controvoglia da Hield, che tuttavia ha visto lievitare anche la sua resa in quelle settimane - oltre che il record di vittorie della squadra: “Mi conoscete bene, sapete come la penso e sapete che non mi nascondo: non chiedetemi come stanno le cose, potete leggerlo sul mio volto”, aveva spiegato ai cronisti al termine dell’ultima partita disputata dai Kings nella bolla. Nelle ultime ore però, le voci di una sua possibile partenza si sono fatte più insistenti dopo che Jason Jones di The Athletic ha raccontato che Hield non risponde neanche alle telefonate di coach Walton. Una mancanza di rispetto a cui non era mai arrivato nei confronti di coach Joerger - anche lui osteggiato, ma sempre tenuto in considerazione dal n°24 di Sacramento.

Le voci di mercato e il possibile passaggio a Philadelphia

Per questo sono diventate via via più insistenti le notizie relative a una possibile trade tra Kings e Sixers, che il diretto interessato non ha fatto nulla per smentire - cavalcando all’occorrenza anche post sui social in cui ha messo in evidenza la sua preferenza. Like e commenti che tuttavia spostano il giusto una situazione contrattuale ben più complessa da gestire per Sacramento, che vorrebbe tenersi stretta un giocatore come Hield, ma che al tempo stesso non può investire decine di milioni di dollari su un talento che resterebbe in squadra controvoglia. Philadelphia ha bisogno di un tiratore come lui, un realizzatore perimetrale in grado di allargare il campo (quasi quattro triple di media a bersaglio a partita) e potrebbe trovare il modo di mediare con un carattere del genere grazie all’arrivo in squadra di coach Alvin Gentry come assistente allenatore di Rivers. Gentry è stato il primo ad allenare Hield in NBA e con lui ha creato un ottimo rapporto di fiducia, uno dei pochi ad aver sempre creduto nelle sue qualità. Ciò però non togliere il fatto che i 76ers dovranno riuscire a trovare la giusta offerta - tra i 20 e gli oltre 31 milioni complessivi di salario - per convincere Sacramento. Una missione tutt’altro che semplice, nonostante la chiara volontà del giocatore, diventato l’ennesimo problema in casa Kings.

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