NBA, Terence Davis nei guai con la polizia: tutto quello che c'è da sapere
TorontoIl giocatore di Toronto è stato fermato a New York a seguito della denuncia di violenza domestica da parte della sua fidanzata. L’avvocato di Davis ha dichiarato l’estraneità ai fatti del suo assistito, mentre la lega sta investigando per chiarire la dinamica dell’accaduto
Terence Davis II è stato arrestato e poi rilasciato su cauzione dalla polizia di New York, a seguito di un incidente denunciato dalla sua fidanzata. Sono sette i capi d’imputazione contro di lui e, stando alla ricostruzione fatta da “The Canadian Press”, la donna avrebbe fatto visita al giocatore dei Raptors al Beekman Hotel martedì scorso alle 20.30: durante l’incontro, una violenta lite verbale ha portato Davis ha colpire al volto la sua compagna, oltre alla distruzione del suo cellulare. La dirigenza della squadra di Toronto nelle scorse ore ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui si specifica: “Incidenti di questo genere vengono valutati e gestiti dalla lega applicando i regolamenti stabiliti dall’accordo tra NBA e NBPA che riguarda la violenza domestica, di genere e gli abusi sui minori. I Raptors stanno analizzando in maniera seria quanto successo e garantiranno pieno supporto e cooperazione alla fase di investigazione che la lega porterà avanti per cercare di chiarire quanto successo. Siamo tutti a lavoro per capire quali siano i successivi passi da compiere”. Gregory Esposito, l’avvocato a cui Davis si è affidato, ha sottolineato l’estraneità del suo clienti ai fatti, rifiutando di fare ulteriori commenti a riguardo. Il giocatore era atteso il prossimo 11 dicembre dalla squadra per la ripresa degli allenamenti, ma per il momento la situazione resta congelata e in sospeso.
Come si svolgono le indagini della NBA in questi casi?
NBA e NBPA hanno scritto insieme delle regole guida da seguire in casi di questo genere - un lungo e dettagliato documento, basato su alcuni punti chiave. La lega infatti apre un’investigazione vera e propria, dandone notifica alla NBPA e affidandosi poi a una terza parte per portare avanti le ricerche. Ogni gesto di cooperazione e di favore nei confronti dell’azione della NBA viene tenuto in conto: cercare di giungere a una conclusione il più completa e veritiera possibile da entrambi le parti è una delle componenti che vengono tenute in conto quando si stabilisce la sanzione. La lega può inoltre chiedere che venga sospeso il pagamento dello stipendio del giocatore nella fase d’indagine, tutto per un “ragionevole periodo di tempo”. Un risultato processuale o giudiziario avverso determina automaticamente la fine delle indagini e la colpevolezza del giocatore, mentre spetta al commissioner NBA indicare la squalifica, la multa, la sospensione e ogni tipo di aggravante o riduzione della punizione a riguardo.
Come si è comportata la NBA con i casi più recenti?
Sono quattro le situazione che la lega si è ritrovata a valutare negli ultimi anni, dopo l’entrata in vigore del regolamento redatto insieme alla NBPA. Nel primo caso, novembre 2014, la NBA sospese Jeffrey Taylor per 24 partite dopo la condanna per violenza domestica e distruzione di una camera d’albergo. Sin dall’inizio del processo, gli Hornets deciso di non pagare più il suo stipendio. Ottobre 2016, Darren Collison: sospeso per otto partite a inizio stagione nel 2016-17 dai Sacramento Kings, condannato in California a 20 giorni di reclusione, poi commutati in pena pecuniaria. Furono sei invece le gare di squalifica per Willie Reed dei Pistons nel febbraio 2018, arrestato l’estate precedente: nel suo caso la moglie non presentò denuncia, ma chiese il divorzio. LA NBA optò lo stesso per l’intervento: Detroit nel frattempo lo scambiò con i Bulls, con i quali è rimasto in squadra soltanto un match prima del taglio. Qualora dovesse tornare a giocare per una franchigia NBA, dovrebbe scontare le altre cinque partite di squalifica prima di poter tornare sul parquet. Ultimo in ordine di tempo, Rodions Kurucs dei Brooklyn Nets: stesse accuse di Terence Davis a settembre 2019, la NBA è ancora in fase di investigazione.
I Raptors possono procedere in autonomia contro Davis?
Il protocollo non esclude l’opportunità da parte della franchigia coinvolta di fare le proprie valutazioni: nel 2019 ad esempio, i Boston Celtics lavorarono assieme alle autorità locali per fare chiarezza sulle accuse che riguardavano Jabari Bird. Il giocatore a pochi mesi di distanza dalle prime accuse, fu nuovamente imputato di minacce di morte. Anche nel suo caso, la soluzione indiretta percorsa dalla NBA ha portato in tempi rapidi alla sua estromissione: i Celtics infatti decisero di scambiarlo pochi giorni dopo con gli Hawks, che a loro volta tagliarono il suo contratto, escludendolo da quel momento dalla lega. Davis al momento è al secondo anno di un accordo da 1.5 milioni di dollari che diventerà totalmente garantito il giorno dell’inizio della free agency - data che ancora non è stata fissata. Qualora i Raptors dovessero decidere di tagliarlo prima di quella scadenza, non avrebbero alcun tipo di ripercussione a livello salariale.