NBA, Sam Hinkie torna a parlare ma saluta il basket: "Zero possibilità che io torni"
PAROLEL’ex General Manager dei Philadelphia 76ers e architetto del "Process" è tornato a parlare dopo anni a seguito dell’arrivo del suo mentore Daryl Morey ai Sixers: "La franchigia mi sta a cuore e Morey è una grande assunzione, ma non ci sono possibilità che io torni in NBA. Quel capitolo per me è chiuso"
L’arrivo un po’ a sorpresa di Daryl Morey alla guida dei Philadelphia 76ers ha inevitabilmente acceso un pensiero nella testa di molti: non è che insieme a lui potrebbe tornare anche Sam Hinkie? Dopo tutto l’ex GM dei Sixers è stato l’architetto di questa squadra e, soprattutto, ha cominciato la sua carriera come assistente proprio di Morey a Houston, prima di passare a Philadelphia e dare via al famoso “Process” che è valso tante sconfitte alla squadra ma anche due stelle del calibro di Joel Embiid e Ben Simmons, oltre a una collezione di asset che sono serviti per costruire il resto del roster. Dopo le sue dimissioni Hinkie ha parlato pochissimo con la stampa cambiando totalmente vita, diventando una sorta di “guru” delle start-up nella Silicon Valley e allontanandosi dal mondo che fu suo. E la sua intenzione è assolutamente che le cose rimangano così: “Ci sono zero possibilità che io torni in NBA, è sicuramente un capitolo che mi sono lasciato le spalle” ha detto a Pablo S. Torre di ESPN. “Fa parte della mia vita, ma mi piace quello che sto facendo in questo momento. Mi piace circondarmi di persone che pensano con gli stessi orizzonti temporali che ho io, che sono spesso più lunghi. È quello che ho voglia di fare: scommettere sui giovani e vederli crescere”.
Hinkie: "Eccellente l’assunzione di Morey, tengo molto ai Sixers"
L’arrivo del suo vecchio capo nel posto che è stato suo a Philadelphia comunque non lo ha lasciato indifferente: “Ero eccitatissimo quando l’ho saputo e lo sono ancora di più adesso. È una grande notizia perché non è solo una buona assunzione, ma un’assunzione eccellente. Una mossa davvero enorme per una franchigia che mi sta ancora molto a cuore e in cui lavorano persone a cui voglio bene. Penso che i Sixers abbiano un grande futuro davanti a loro, ed è significativo anche per me perché sono sempre in contatto con loro”. Insomma, il Process forse è finito, ma il ricordo di Hinkie continuerà a rieccheggiare ancora molto dalle parti di Philadelphia — specialmente ora che il suo mentore ha preso la guida della franchigia.