David Fizdale ha allenato i Knicks poco più di una stagione, collezionando solo 21 vittorie a fronte di 83 sconfitte. Ma la piazza newyorchese la conosce bene, e se pensa che la point guard di OKC possa essere perfetta per New York, non crede che la città (e l'organizzazione) lo sia per lui
Che Chris Paul non inizierà la prossima stagione con la maglia degli Oklahoma City Thunder non è certo un segreto. Quali colori indosserà, invece, ancora lo è — e la prospettiva di poter mettere sotto contratto un giocatore 10 volte All-Star ancora capace di viaggiare a quasi 18 punti, 7 assist e 5 rimbalzi di media intriga molti. Ad esempio i New York Knicks, dove a prendere le decisioni è arrivato Leon Rose, ex agente proprio di Paul in una vita precedente. Paul darebbe identità, leadership, esperienza (e ovviamente talento) a una squadra che ha dimostrato di aver ancora bisogno di tutto ma sulle possibilità che un matrimonio del genere si consumi sembra molto scettico un allenatore che la piazza newyorchese la conosce bene, per averci allenato (anche se per poco più di un anno): David Fizdale. “Che faccia al caso loro non ci sono dubbi. CP3 sarebbe perfetto nel trovare un lungo come Mitchell Robinson al ferro, migliorerebbero le spaziature della squadra, genererebbe tiri smarcati per i loro tiratori”, ammette Fizdale, sottolineando anche la capacità di un giocatore esperto come Paul di “poter reggere il grande palcoscenico — quello del Madison Square Garden — senza contraccolpi”.
Ma — perché ovviamente c’è un ma — “a questo punto della sua carriera non credo sia interessato a unirsi a un progetto come quello dei Knicks, perché non è coerente con quello che cerca”. Ovvero, con ogni probabilità, una squadra già pronta a vincere subito, per mettersi al dito l’anello che ha fin qui soltanto inseguito in tutta la sua carriera.