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Draft NBA, alla scoperta di Aleksej Pokusevski: l’uomo del mistero del 2020

DRAFT NBA

Ogni Draft che si rispetti ha un giocatore “misterioso” che nessuno sa davvero dove possa finire. Anche il 2020 non fa eccezione: Aleksej Pokusevski non ha mai giocato ad alto livello e sembra lontano dal poter essere un giocatore NBA, ma ha caratteristiche uniche su un corpo di 214 centimetri che intrigano moltissimo le squadre che progettano sul lungo periodo

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Quando la parola “Draft” incontra la parola “serie A2 greca”, il pensiero inevitabilmente vola a Giannis Antetokounmpo. D’altronde il due volte MVP ha fatto il salto in NBA passando dal Filathlitikos — squadra della serie A2 greca, appunto — alla 15^ scelta fatta dai Milwaukee Bucks nel Draft del 2013. I risultati sono andati oltre ogni più rosea aspettativa per i Bucks, e da quel giorno in poi gli scout in giro per il mondo sono stati decisamente più attenti nello scandagliare anche le serie minori, per evitare di “perdersi” un nuovo Antetokounmpo. Nel Draft di quest’anno c’è effettivamente un giocatore che viene dalla A2 greca e ha delle dimensioni assurde, ma i punti di contatto tra Antetokounmpo e Aleksej Pokusevski — tolta l’aura di “mistero” che li avvolge — finiscono qui. Il lungo serbo che con ogni probabilità verrà preso al primo giro del Draft, infatti, è ben noto agli scout e gioca per una squadra tutt’altro che sconosciuta come l’Olympiacos, del quale è entrato a far parte del settore giovanlie nel 2015 dopo aver cominciato nella nativa Novi Sad. Nel 2019, poi, è diventato il più giovane giocatore di sempre nella storia del club a debuttare in Eurolega a 17 anni e 83 giorni, anche se la gran parte delle sue qualità si è vista nelle squadra B del club greco — che milita, per l’appunto, nella seconda divisione nazionale. La stessa in cui ha giocato Antetokounmpo prima di fare il salto in NBA.

Punti di forza: capacità tecniche che si vedono raramente in un lungo

Per descrivere ciò che sa fare Pokusevski bisogna innanzitutto partire dal fisico particolarissimo. “Poku”, come viene soprannominato, è un giocatore di 214 centimetri veri con un’apertura di braccia di 221, ma è magrissimo arrivando a malapena a toccare i 90 chili. Fisicamente sembra quasi un’airone da quanto è leggero, ma anche da quanto è veloce nel muoversi per il campo: il lungo serbo dell’Olympiacos ha una coordinazione rara per un giocatore delle sue dimensioni e una fluidità di movimento che lo rende praticamente senza paragoni in giro per la NBA. Anche dal punto di vista tecnico Pokusevski è in tutto e per tutto un giocatore perimetrale: mette bene palla per terra contro i closeout, sa tirare in situazioni statiche e dinamiche con ottimo lavoro di piedi, e batte tutti quando può correre in campo aperto.

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Le sue capacità di passaggio, poi, rischiano di essere speciali, potendo contare sull’altezza per vedere sopra gli avversari e mostrando anche la capacità di passare a una mano sola dal palleggio per trovare i compagni sul lato debole — passaggi che non sono naturali nemmeno per i playmaker di 1.85, figuriamoci 30 centimetri più su. Pokusevski è un giocatore che fa bene le tre skills più richieste nella NBA contemporanea, cioè tirare, passare e palleggiare: già solo questo — sempre considerando i 214 centimetri di altezza — lo rendono un prospetto intrigantissimo per le squadre NBA.

Punti deboli: un prospetto a lunghissimo termine

Ci sono però anche moltissimi motivi per avere dei dubbi su Pokusevski. Innanzitutto perché ha fatto vedere quelle qualità per poco tempo (solo 250 minuti) in un contesto poco competitivo e con avversari che non potevano neanche lontanamente pareggiare il suo atletismo o le sue misure — mentre in NBA ci sono parecchi “unicorni” come lui. L’altro enorme punto di domanda è il fisico: non è pensabile che possa reggere a livello NBA con quella “armatura” di soli 90 chili, e servirà un lungo lavoro — si parla di due o tre anni almeno — da parte della squadra di preparatori atletici della franchigia che lo sceglierà al Draft. Al momento infatti “Poku” non regge neanche un contatto e viene spostato come una bambola dagli avversari, ma soprattutto viene puntato ad ogni occasione e non è in grado di tenere dal palleggio né i pari ruolo più grossi di lui né le guardie che sfruttano il suo baricentro piuttosto alto. 

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Insomma, ha tantissimo lavoro da fare per potersi rendere presentabile nella metà campo difensiva, dove al momento ha mostrato solo una discreta scelta di tempo nello stoppare gli avversari sotto canestro e in rimonta da dietro. Ci sono poi altri dubbi tecnici: il tiro — che tende a “spingere” con gambe e braccia, segnando solo col 32% da tre — è reale a livello NBA oppure no? Quella ricerca del colpo ad effetto è colpa solo della sua giovanissima età? Pokusevski è il giocatore più giovane del Draft visto che compirà 19 anni solo il prossimo 26 dicembre, ma è atteso a un lunghissimo lavoro: avrà l’etica e la forza mentale necessaria per concretizzare il suo potenziale? Le squadre NBA sembrano crederci e le sue quotazioni sono sempre più in ascesa: nella notte del Draft, la variabile impazzita è questo lungo serbo cresciuto in Grecia che nessuno sa cosa possa diventare, ma in molto vorrebbero scoprirlo.

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