
NBA, l'elogio del "losing effort": quando l'impresa non basta per la vittoria. CLASSIFICA
Da Wilt Chamberlain a Michael Jordan passando per Devin Booker, Donovan Mitchell e un paio di giocatori americani che in trasferta in Cina hanno messo a tabellino numeri incredibili. Tutti accomunati dalla maledizione di non veder coincidere una prestazione individuale leggendaria con la vittoria della propria squadra. Ecco i casi più eclatanti

TANTI PUNTI, MA NIENTE VITTORIA | A volte capita: qui Donovan Mitchell può guardare al tabellone (dopo gara-4 del primo turno di playoff di quest’anno, contro i Nuggets) e festeggiare i suoi 51 punti con la vittoria. Jamal Murray, invece, pur vedendo scritto 50 punti accanto al suo nome è costretto a incassare una sconfitta, difficile da digerire quando si è appena firmata una prestazione da record. Come quelle che andiamo a ricordare in questa gallery

82 PUNTI, ERRICK McCOLLUM | 30 GENNAIO 2015 | ZHEJIANG GOLDEN BULLS-GUANGDONG TIGERS 119-129 | Tutti conoscono CJ McCollum, guardia dei Portland Trail Blazers. Suo fratello maggiore è Errick, mai scelto dalla NBA ma con una lunga carriera internazionale. Che nel 2014-15 lo porta in Cina, dove stabilisce il nuovo record della CBA (Chinese Basketball Association) segnando 82 punti ma vedendo vanificato lo sforzo dalla sconfitta dei suoi Golden Bulls

78 PUNTI, WILT CHAMBERLAIN | 8 DICEMBRE 1961 | PHILADELPHIA WARRIORS-LOS ANGELES LAKERS 147-151 (3OT) | Va a libri come la terza singola prestazione realizzativa migliore di sempre della storia NBA, dietro solo ai mitici 100 dello stesso Wilt a Hershey, Pennsylvania e agli 81 di Kobe Bryant contro Toronto (due vittorie). Complici tre tempi supplementari e 63 minuti trascorsi tutti in campo, Chamberlain colleziona cifre spaventose: 31/62 al tiro, 16/31 alla lunetta (da sempre un suo tallone d’Achille). Eppure i suoi Warriors devono piegarsi ai Lakers

75 PUNTI, JIMMER FREDETTE | 11 NOVEMBRE 2018 | SHANGAI SHARKS-BEIKONG FLY DRAGONS 136-137 | Al college a Brigham Young aveva abituato il pubblico americano alle sue esplosioni realizzative (33 di media al suo secondo anno, anche 52 in una singola gara, una serie di record ancora imbattuti a BYU). In NBA ha sempre fatto fatica, tra Sacramento, Chicago, New Orleans, New York e Phoenix, mai sopra gli 8 punti di media. In Cina ha ha ritrovato la mano, mettendone 75 in una sola gara con 24/34 dal campo e anche 8 rimbalzi e 7 assist. Ma perdendo

73 PUNTI, DAVID THOMPSON | 9 APRILE 1978 | DENVER NUGGETS-DETROIT PISTONS 137-139 | Il realizzatore che al college (a North Carolina State) ispirò un giovanissimo Michael Jordan, in ABA prima e NBA poi è stato capace di grandi exploit realizzativi. Come quello contro Detroit: 28/38 al tiro, 17/20 dalla linea dei liberi e un totale di 73 punti. Insufficienti a sconfiggere i Pistons

72 PUNTI, WILT CHAMBERLAIN | 3 NOVEMBRE 1962 | SAN FRANCISCO WARRIORS-LOS ANGELES LAKERS 115-127 | Ancora Wilt, ancora contro i Lakers. Stavolta “The Big Dipper” tira anche benissimo ai liberi (14/18) eppure non basta: termina la serata con 29/48 dal campo e 72 punti, senza però festeggiare la vittoria

70 PUNTI, DEVIN BOOKER | 24 MARZO 2017 | PHOENIX SUNS-BOSTON CELTICS 120-130 | La giovanissime stellina dei Suns segna 70 dei 120 punti di squadra al TD Garden di Boston in una serata indimenticabile cui manca solo la vittoria di squadra: l’ex prodotto di Kentucky chiude con 21/40 al tiro (e 4/11 dall’arco), un quasi perfetto 24/26 ai liberi e anche 8 rimbalzi e 6 assist. Dagli 81 di Kobe nessuno ha fatto meglio di lui

70 PUNTI, WILT CHAMBERLAIN | 10 MARZO 1963 | SAN FRANCISCO WARRIORS-SYRACUSE NATIONALS 148-163 | Terza presenza di Chamberlain in questa classifica e terzo settantello perdente (!). Stavolta arriva contro i Nationals, nella sua gara con le migliori percentuali al tiro (27/38, con anche un buon 16/22 dalla lunetta) delle tre. Eppure nulla da festeggiare all’uscita dal campo

63 PUNTI, MICHAEL JORDAN | 20 APRILE 1986 | CHICAGO BULLS-BOSTON CELTICS 131-135 (2OT) | Possibile che la miglior prestazione realizzativa della carriera di Michael Jordan in una gara di playoff sia stata “sprecata” in una sconfitta? Possibile, quando davanti ci sono i Celtics di Larry Bird (che di MJ alla fine di quella gara dirà: “Era Dio travestito da Michael Jordan”) e quando si gioca al Boston Garden. Dove i Bulls in gara-2 costringono i Celtics a due OT ma alla fine devono cedere, nonostante il 22/41 dal campo di Jordan, con 19/21 ai liberi in 53 minuti

57 PUNTI, DONOVAN MITCHELL | 17 AGOSTO 2020 | UTAH JAZZ-DENVER NUGGETS 125-135 (OT) | Il biglietto da visita di “Spida” Mitchell agli ultimi playoff, quelli disputati nella bolla di Orlando. Contro Jamal Murray e i suoi Nuggets mette in piedi uno show da 19/33 dal campo (con 6/15 dall’arco) e un perfetto 13/13 dalla lunetta. È la terza miglior prestazione realizzativa nella storia dei playoff NBA, ma come nel caso della prima (Jordan nel 1986) non è stata sufficiente a ottenere una vittoria