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NBA, snobbati dalle tv nazionali, gli Hawks non ci stanno: "Mancanza di rispetto"

NBA
©Getty

Un sola apparizione sui network nazionali (il 10 febbraio contro Dallas su ESPN) per la squadra che secondo molti ha messo a segno i migliori colpi di mercato di tutta la NBA. E così - da Trae Young a Clint Capela - i giocatori di Atlanta si lamentano immediatamente sui social

Quando la NBA annuncia il proprio calendario televisivo, il conto delle apparizioni stagionali sui network nazionali è sempre un passatempo divertente per calibrare le attese (e le aspettative) sulle squadre più considerate. Non ha fatto eccezione il varo del calendario 2020-21, che vede al primo posto i campioni in carica dei Lakers (16 passaggi in tv nazionalequi la classifica completa). Al solito, però, ci sono sempre squadre e franchigie che si sentono snobbate dalle scelte dei network, vuoi perché sottovalutate per il proprio talento, vuoi perché appartenenti a mercati di piccole dimensioni che si pensa possano generare poco interesse a livello nazionale. Quest’anno in particolare c’è una squadra che più di altre è risultata offesa dalla compilazione dei calendari tv: dopo che da più parti il proprio mercato era stato definito come il migliore di tutta la lega, gli Atlanta Hawks si sono ritrovati con una sola apparizione in tv nazionale in tutta la prima parte di stagione NBA (fino al 4 marzo).

La squadra della promettente coppia Trae Young-John Collins, rafforzatasi con l’arrivo di un campione NBA come Rajon Rondo, di uno dei pezzi da novanta di questo mercato — l’azzurro Danilo Gallinari — e di uno dei migliori tiratori della lega come Bogdan Bogdanovic, non sembra aver convinto del tutto i programmatori NBA, che per la prima metà di calendario hanno un po’ nascosto (relegandola a passaggi su NBA TV) la squadra della Georgia. I primi ad accorgersene? I giocatori stessi degli Hawks, da Clint Capela (“Questa mancanza di rispetto non è passata inosservata”) a Trae Young (“Non permetteremo a nessuno di ignorare gli Hawks”). Ora non resta che dimostrare sul campo il proprio valore, e convincere la NBA a inserire Atlanta in calendario molto più spesso nella seconda parte di stagione.

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