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Mercato NBA, Giannis Antetokounmpo e il suo rinnovo: i Bucks sono sempre meno ottimisti

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©Getty

Secondo quanto riportato da Zach Lowe di ESPN, all’interno dei Milwaukee Bucks c’è sempre meno ottimismo che Giannis Antetokounmpo firmi subito la sua estensione di contratto, la cui deadline è fissata per il 21 dicembre. “Da quando è fallito lo scambio per Bogdan Bogdanovic, è come se si fossero zittiti”

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Al di là della questione legata a James Harden, l’altro grosso tema che ci accompagnerà fino all’inizio della stagione è il futuro di Giannis Antetokounmpo. Sin da quando è terminata la stagione i Milwaukee Bucks si sono sempre professati “fiduciosi” sulla possibilità che il due volte MVP firmi subito la sua estensione di contratto da 228 milioni di dollari in cinque anni, legando il suo futuro a quello della franchigia che lo ha scelto al Draft nel 2013. Ma con l’avvicinarsi della deadline del 21 dicembre, ultimo giorno in cui Antetokounmpo può estendere il suo accordo (altrimenti potrà rifirmare al termine della stagione), c’è sempre meno ottimismo che accada: “I Bucks sono sempre più silenti su questo argomento da quando non sono riusciti a prendere Bogdan Bogdanovic” ha detto il giornalista di ESPN Zach Lowe a “The Jump”. “Non so cosa significhi, ma l’ottimismo che c’era prima non l’ho più sentito da parte loro”. 

In molti si aspettano che Giannis finisca per rifirmare con i Bucks, ma è chiaro che non essere riusciti a prendere Bogdanovic — per il quale si era impegnato in prima persona, corteggiandolo insieme al fratello Thanasis — possa avere delle ripercussioni, anche perché il serbo non è arrivato per un errore della dirigenza (che ha cercato di stringere un accordo quattro giorni prima dell’apertura della free agency, violando le regole del tampering). Restano ancora diversi giorni prima che il futuro di Antetokounmpo diventi un argomento perenne: se l’All-Star non dovesse rifirmare, per tutta la stagione arriverebbero domande e speculazioni su ogni sua mossa, una distrazione costante per una squadra che ha l’obbligo di competere per il titolo. Il due volte MVP ha le spalle abbastanza larghe per sostenere anche un peso del genere e aspettare a rifirmare, tenendo aperte tutte le opzioni per il suo futuro (Dallas, Toronto, Miami e Golden State lo seguono espressamente già da diverso tempo, ma tutte le 29 franchigie lo cercherebbero): la palla, o per meglio dire la penna, è nelle sue mani. Se deciderà o meno di usarla dirà già molto, anche se non tutto, della sua fiducia nei Milwaukee Bucks.

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