Sono 320 pagine che cercano di spiegare una parabola a cui è quasi impossibile credere: quella di Giannis Antetokounmpo, da venditore illegale per le strade di Atene a due volte MVP NBA e titolare del contratto più ricco di sempre per un giocatore di basket. Ci prova Mirin Fader, firma di "The Ringer", con un libro in uscita ad agosto negli Stati Uniti per Hachette
Non basta il nuovo contratto, l’estensione da 228 milioni di dollari che lega Giannis Antetokounmpo a Milwaukee e ai Bucks per i prossimi cinque anni. A ennesima riprova — dovesse essercene bisogno — dello status da autentica superstar, in campo e fuori, del talento greco arriva ora anche la sua biografia, “Giannis: the improbable rise of an NBA MVP”, ovvero “l’improbabile ascesa di un MVP NBA” (due volte MVP, verrebbe da aggiungere). L’autrice — Mirin Fader, già penna del sito “The Rinber” — affronta la parabola disneyana del n°34 dei Bucks, dall’infanzia in povertà per le strade di Atene fino al suo strabiliante successo nella NBA, toccando però temi trasversali (“immigrazione, perdita, famiglia, ricchezza, duro lavoro, sogni”). Antetokounmpo viene definito “un simbolo di speranza per le persone di tutto il mondo, la personificazione del sogno americano”, ma i suoi inizi — racconta Fader — non sono mai stati raccontati completamente.
Il libro, ad esempio, prende in analisi anche le difficoltà avute da Giannis e dalla sua famiglia nella loro condizione di immigrati irregolari in Grecia, in un’epoca in cui “Alba dorata” — il movimento di estrema destra super nazionalista — ha conquistato sempre più proseliti e consensi nella società greca. Dal superare quelle sfide a quelle, oggi più attuali ma sicuramente meno provanti, che vedono impegnato “the Greek Freak” nel tentativo di portare un titolo NBA a Milwaukee. Magari per costringere l’autrice a inserire in corsa un ultimo capitolo, con il lieto fine che tutti i tifosi dei Bucks si augurano.