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NBA, c'è un'idea per salvare l'All-Star Game: il 7 marzo in campo ad Atlanta?

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Il weekend delle stelle previsto a Indianapolis è stato ufficialmente cancellato (e rimandato al 2024). Ma ora Chris Paul, presidente dell'associazione giocatori, è il primo promotore di un'idea alternativa, per un All-Star Game in formato ridotto da disputarsi durante la pausa già prevista dal calendario NBA in una città dal significato speciale per la cultura afroamericana

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Cancellato ufficialmente a inizio stagione per via della pandemia l’All-Star Weekend di Indianapolis (alla città dell’Indiana è stato assegnata il weekend delle stelle del 2024), improvvisamente l’associazione giocatori e la NBA stanno discutendo della possibilità di organizzare comunque uno — in scala ridotta — il 7 marzo, nella pausa di calendario già prevista dalla lega (dal 5 al 10). Ci sarebbe anche una città candidata: Atlanta, in Georgia, la nuova casa di Danilo Gallinari. Per una serie di motivi: innanzitutto perché è la sede di TNT, il che permetterebbe ai volti del network americano di poter essere presenti senza dover viaggiare; e poi perché la città della Georgia è una città di grande tradizione afroamericana e una delle idee lanciate da Chris Paul — nel suo ruolo di presidente dell’associazione giocatori (NBPA) — è proprio quella di coinvolgere e di aiutare le istituzioni accademiche conosciute con la sigla HBCU (Historical Black College and Universities), che metterebbero a disposizione i loro campus e a cui verrebbe destinato parte dell’impatto economico generato dall’All-Star Weekend. Ad Atlanta, infatti, sorge il primo college HBCU nato nel sud degli Stati Uniti dopo la fine della guerra civile (la Clark Atlanta University fu fondata nel settembre 1865) e proprio da università HBCU sono usciti personalità di spicco del mondo afroamericano, da Martin Luther King a Spike Lee (entrambi allievi al Morehouse College proprio di Atlanta) ma anche la neo eletta vice-presidente USA Kamala Harris, prodotto di Howard University.

Si tratterebbe, ovviamente, di una versione del consueto weekend delle stelle in scala ridotta, con molto meno attività fuori dal campo che in passato (anche per la quasi certezza dell’assenza di tifosi) ma anche così al momento il progetto rimane solo un’ipotesi: la NBA ha già dovuto rimandare 22 gare dall'inizio della stagione, e la pausa nel calendario di inizio marzo era stata pensata anche per permetterne il recupero. E questo potrebbe andar contro alla possibile idea di un All-Star Weekend.

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