L'inusuale errore di Draymond Green nei secondi finali della sfida (poi persa) tra Golden State e San Antonio nasce in realtà da un azzardo che dimostra ancora una volta tutta la capacità del veterano degli Warriors di pensare pallacanestro. Anche quando, come in questo caso, le sue congetture si rivelano completamente sbagliate
Di Draymond Green si loda sempre (e a ragione) la sua enorme intelligenza cestistica, che ha fatto la fortuna dei Golden State Warriors in tutti questi anni. Ma anche “a beautiful mind” come quella di Green può commettere un errore, come successo nei secondi finali della sfida tra Warriors e Spurs. Con San Antonio sopra di tre punti a meno di 9 secondi dalla fine e la rimessa affidata alle mani di Damion Lee, le previsioni di tutti erano per una ricezione di Steph Curry, caldissimo fino a quel momento con 32 punti e già 6 triple a segno. Golden State cerca infatti di mettere il pallone nelle sue mani senza però riuscirci e allora proprio Green fa da valvola di sicurezza per ricevere il pallone evitando l’infrazione di 5 secondi sulla rimessa a Lee. Solo che — una volta ricevuto il pallone — il n°23 dei californiani fa “la più furba delle giocate stupide di tutti i tempi”, come da sua stessa definizione. Convinto che gli Spurs avrebbero immediatamente cercato di mandarlo in lunetta alla ricezione (prima di permettergli di abbozzare una fase di tiro, per concedere due ma non tre liberi), Green appena ricevuto il pallone — quasi a centrocampo — lo ha subito lanciato verso il canestro avversario convinto così di incassare il fallo sul tiro. Ma il fallo non è mai arrivato, e quello che ne è uscito è stato un tiraggio completamente fuori bersaglio lanciato con ancora quasi 8 secondi sul cronometro che ha definitivamente affossato le speranze di pareggio degli Warriors. “Pensavo di fare una giocata intelligentissima — ha ammesso il giocatore nel dopo-partita — ma si è rivelata una stupidata colossale".
Steve Kerr si assume le colpe e giustifica Green
Ha provato a giustificarlo il suo allenatore Steve Kerr, pronto a metterci la faccia per evitare critiche ingiuste al suo veterano, vicino alla tripla doppia anche contro gli Spurs (solo 7 punti ma 10 rimbalzi e 10 assist) dopo aver fatto registrare due gare consecutive con 15 contro i Mavericks. “Gli Spurs generalmente non fanno mai fallo in queste situazioni: probabilmente è stata colpa mia il non aver informato i miei giocatori che sopra di 3 a pochi secondi dalla fine la scelta di San Antonio è sempre quella di non commettere comunque fallo”.