L'ala di Golden State si fa fischiare due falli tecnici negli ultimi secondi della sfida contro Charlotte, con gli Warriors sopra di due punti a 9.3 secondi dalla fine. Terry Rozier gliela fa pagare cara: prima segna i due liberi e poi il canestro che dà il ko agli Warriors. "Un errore terribile. Non può farlo e lo sa bene"
Sembra essere tornati al post gara-4 delle finali NBA 2016. Il contatto di Draymond Green con LeBron James, la squalifica del lungo degli Warriors da parte della NBA, i Cavs (sotto 3-1) che vincono gara-5 approfittando dell’assenza di Green e tornano a credere in una rimonta che poi diventa realtà — per la prima volta nella storia delle finali NBA. Le parole di Steve Kerr — dopo il ko (sicuramente meno costoso) contro gli Hornets — assomigliano sinistramente a quelle pronunciate dall’allenatore di Golden State in quel contesto. Con Charlotte sotto di due punti a 9.3 secondi dalla fine della partita e una contesa a centrocampo voluta dagli arbitri, la palla carambola prima nelle mani di Gordon Hayward e poi in quelle di Draymond Green, lestissimo nel gettarsi addosso all’ala degli Hornets e a contendergli il possesso del pallone. Un possesso che — secondo Steve Kerr — Hayward non aveva (“Era una palla vagante”), motivo per il quale gli arbitri non avrebbero potuto assegnare il time-out richiesto (e concesso) invece a Hayward. Da qui le proteste, accesissime, di Green, che come già successo in passato non riesce a controllarsi e finisce per farsi fischiare non uno ma ben due falli tecnici. “Draymond ha passato il segno”, arriva la condanna di coach Kerr nel post-partita. “Non può fare queste cose, e lui lo sa benissimo. Ha fatto un errore terribile nel perdere il controllo, farsi fischiare due tecnici e concedere a Charlotte la chance di andare in lunetta con due liberi”. Più dell’espulsione di Green, infatti, sono i liberi derivati dai tecnici quello che permette a Charlotte di pareggiare a quota 100 e di giocarsi l’ultimo possesso (visto il time-out ottenuto da Hayward. Terry Rozier fa il resto: segna i due liberi prima e poi colpisce fuori equilibrio dall’angolo per il canestro della vittoria. “Il punto è che Green ha passato il segno — torna a dire Kerr — e come suo allenatore sta a me farglielo notare come già ho fatto in passato. Amiamo la sua passione e l’energia che porta in campo, senza le quali non saremmo la squadra che siamo, ma questo non lo autorizza a passare il segno, e questo lui lo sa”.
I compagni provano a difendere Green
Di questa consapevolezza (a mente fredda) di Green arrivano conferme anche dai suoi compagni. “Appena tornati negli spogliatoi ha ammesso subito che questa sconfitta è colpa sua — ha raccontato Eric Paschall — come fa sempre in occasioni del genere, da vero leader, quale è. Sono cose che succedono, paga la sua troppa passione, l’amore che ha per la competizione”. “Sa quello che è giusto e quello che è sbagliato, è nella lega da tanto tempo”, gli fa eco Damion Lee. “Non importa se ha sbagliato: starò sempre dalla sua parte, nel bene e nel male, che io continui a giocare agli Warriors o anche da un’altra parte. Voglio sempre stare dalla parte di ‘Day Day’, lui è il mio veterano”.