
NBA, 60 gare in archivio: le cifre di Zion Williamson come quelle di Jordan e Shaq
La facile vittoria contro Cleveland nella notte ha segnato la gara n°60 in carriera dell'ex prima scelta assoluta al Draft 2019. E la sua produzione offensiva, unita a un'efficienza al tiro davvero straordinaria, giustifica paragoni eccellenti con i grandi del passato. Ecco le cifre record di Zion Williamson dal suo sbarco in NBA a oggi

I NUMERI DI ZION | Ha giocato solo 24 gare nella sua prima stagione NBA, ha disputato la n°36 di questo campionato nella notte contro Cleveland. In totale fanno 60 partite, non certo tantissime, ma già abbastanza per avere un’idea del posto nella storia che l’esordio di Zion Williamson nella lega merita. Contro i Cavs una prestazione da 9/16 al tiro per 23 punti ha portato le sue medie stagioni a 25.5 punti di media con il 61.4% al tiro. Ecco cosa vuol dire in termini statistici, analizzando le sue cifre in relazione ad alcuni grandi del passato
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MILLE PUNTI IN 60 PARTITE | Dopo la gara contro Cleveland sale a 1.457 il totale dei punti segnati in carriera da Zion Williamson. Da quando la lega ha introdotto il cronometro dei 24 secondi (stagione 1954-55) ci sono stati 110 giocatori capaci di toccare quota 1.000 punti nelle loro prime 60 gare NBA. L’ala dei Pelicans però è l’unico di questi 110 capace di farlo tirando almeno il 60% dal campo
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VENTELLI IN ABBONDANZA | Delle 60 gare disputate dal suo sbarco nella lega, Williamson ne ha concluse 49 con almeno 20 punti a referto (quest’anno ha già stabilito, due volte, il suo massimo in carriera, a quota 36). Dalla stagione 1984-85 solo un giocatore ha fatto meglio del n°1 di New Orleans per produzione di ventelli al suo esordio
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SOLO JORDAN MEGLIO DI ZION | Quel giocatore è niente meno che Michael Jordan, capace di segnare 20 o più punti in 52 delle prime 60 gare della sua carriera (in una prima stagione chiusa con 73 gare su 82 con almeno 20 punti a referto, compresi anche 7 quarantelli)

UN’EFFICIENZA ALLA SHAQ | La produzione offensiva e la precisione nelle sue conclusioni dell’ex n°1 al Draft da Duke University (25.5 punti con 353/575 al tiro, oltre il 61%) “scomoda” un altro paragone eccellente: è dai tempi di Shaquille O’Neal, infatti — stagione 1993-94 — che un giocatore non viaggio ad almeno 25 punti di media con il 60% al tiro nelle prime 35 gare stagionali