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NBA, l'ex giocatore Shawn Bradley paralizzato dopo un incidente

NBA
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I Dallas Mavericks hanno annunciato che l’ex centro Shawn Bradley è rimasto paralizzato dopo un incidente stradale lo scorso 20 gennaio a St. George, dove vive nello stato dello Utah. "Bradley è in buono spirito e vuole usare il suo incidente per aumentare l’attenzione sull’importanza della sicurezza per i ciclisti" si legge nel comunicato

Una triste notizia ha toccato il mondo della NBA. L’ex centro anni ’90 Shawn Bradley, noto per la sua altezza di 228 centimetri e le sue doti di stoppatore, è rimasto paralizzato dopo un incidente stradale che ne ha compromesso il midollo spinale lo scorso 20 gennaio. Bradley era in bicicletta a un isolato di distanza dalla sua casa a St. George, nello stato dello Utah, quando è stato colpito da dietro da un’automobile. Dopo essersi sottoposto a un intervento di fusione spinale e aver passato le ultime otto settimane in ospedale per la riabilitazione, ha deciso di annunciare quanto successo in un comunicato diffuso dai Dallas Mavericks, squadra per cui ha giocato per otto stagioni e mezza. “Con sua moglie Carrie al fianco a ogni ora del giorno e della notte e sostenuto da un team straordinario di specialisti e dalla sua famiglia, Bradley è in buono spirito” si legge. “Intende usare il suo incidente come piattaforma per aumentare l’attenzione del pubblico generalista sull’importanza della sicurezza per i ciclisti”. Bradley, 48 anni, è stato seconda scelta assoluta al Draft del 1993 da parte dei Philadelphia 76ers dopo aver passato due anni in missione (secondo il credo della sua fede mormonica) a seguito di una stagione a BYU. Nei suoi 12 anni di carriera ha viaggiato a 8.1 punti, 6.3 rimbalzi e 2.5 stoppate di media, venendo conosciuto dal grande pubblico anche per la sua partecipazione in Space Jam. “Siamo tristi per quanto avvenuto a Shawn” ha scritto il proprietario dei Mavericks Mark Cuban nel comunicato. “Shawn è sempre stato incredibilmente determinato e ha mostrato spirito competitivo. Gli auguriamo solo il meglio per il suo recupero: sarà sempre parte della famiglia dei Mavs”.