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NBA, Stan Van Gundy contro il mito delle triple doppie: "Non ne ho mai capito il fascino"

NBA
©Getty

Sono solo "numeri tondi", dice l'allenatore dei Pelicans, che però obietta: "Volete dirmi che 10+10+10 è meglio di 35+9+9? Ovviamente no, eppure...". Il coach di New Orleans va "contro" per l'ennesima volta: "Io guardo le percentuali dal tiro, le palle perse, la difesa"

Il 13 marzo in NBA sono andate a referto 5 triple doppie nella stessa notte, un record all-time. Quattro giorno dopo, il primato era già stato battuto: le triple doppie realizzate nelle gare disputate nella notte del 17 marzo sono state addirittura sei. Non contate l’allenatore dei New Orleans Pelicans, Stan Van Gundy, tra quelli particolarmente impressionati dalle imprese statistiche dei vari Jokic, Doncic, Harden o Westbrook. “Per quello che mi riguarda sono solo numeri arbitrari. Se a fine serata ai 10 punti, 10 rimbalzi e 10 assist vuoi dirmi che hai fatto meglio di chi magari fa 35, 9 e 9?”, argomento l’allenatore dei Pelicans. “Certo, sono numeri tondi, ma io il fascino delle doppie doppie o delle triple doppie davvero non l’ho mai capito. C’è una gran differenza tra segnare 15 o 35 punti; tra avere 10 o 18 rimbalzi; o tra il collezionare 10 o 17 assist. Per cui concludere che realizzare una tripla doppia vuol dire aver giocato una gran partita a me sembra assurdo. Preferisco sapere le percentuali di tiro, il numero di palle perse, cos’è stato in grado di fare difensivamente — tutte queste cose. OK, lo capisco, i numeri tondi piacciono sempre ma io non sono mai stato uno particolarmente soggetto al fascino della tripla doppia”.

Dei suoi Pelicans quest’anno ci è riuscito solo Steven Adams (non Lonzo Ball, non Zion Williamson o Brandon Ingram) e curiosamente proprio con una di quelle gare — 10 punti, 10 assist e 11 rimbalzi mandati a referto il 6 gennaio da ex contro OKC — che così poco entusiasmano il suo allenatore.

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