Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, Nicolò Melli fa ricredere subito un giornalista di Dallas: “Mi sbagliavo”

DALLAS

Dopo averlo definito come "uno buttato dentro" nello scambio per JJ Redick, il giornalista del Dallas Morning News Brad Townsend si è scusato alla prima partita: “Chiedo perdono per quello che è ho scritto, il suo ruolo è evidente”

Brad Townsend è il primo ad ammetterlo: “Parte del lavoro di un reporter è quello di analizzare istantaneamente gli scambi, a volte in maniera poco saggia”. Il giornalista del Dallas Morning News aveva definito Nicolò Melli un “throw-in” nello scambio per portare JJ Redick ai Mavericks, praticamente uno buttato dentro per far tornare i conti e non vedere mai il campo. Invece gli sono bastati i primi 11 minuti al debutto contro Oklahoma City per cambiare idea: “Melli ha giocato 11 minuti di qualità, facendo in modo che i tifosi e almeno uno scrittore vedano in maniera più favorevole il suo arrivo in squadra” ha scritto nel suo articolo sull’azzurro. “Mi scuso con Melli per quello che potrei aver scritto o pensato al momento della trade. Chiaramente mi sbagliavo” ha aggiunto poi su Twitter. A guardare esclusivamente le cifre di Melli, per la verità, non c’è molto per cui entusiasmarsi: in questa stagione coi Pelicans ha tirato solo col 25% dal campo e il 19% da tre punti in 22 apparizioni, decisamente molto poco. Ma Melli ha avuto anche zero spazio, senza entrare mai stabilmente nella rotazione dei Pelicans dopo un primo anno incoraggiante sotto coach Alvin Gentry e soprattutto un'ottima carriera europea alle spalle.

Anche con Rick Carlisle non è detto che trovi spazio (nella notte contro Boston ha giocato solo sei minuti), ma se non altro si è già guadagnato la stima dei compagni di squadra, a partire dal più importante di tutti: “Sarà grandioso, è un ottimo giocatore e una grande persona” ha detto Luka Doncic. “Abbiamo creato una connessione immediata. So che gli europei si trovano meglio tra di loro, ma è una bella presenza per il nostro spogliatoio e, come avete visto, ha giocato benissimo”. Anche Tim Hardaway Jr. ha avuto parole di elogio (“Si muove bene senza e con la palla, difensivamente muove i piedi e può cambiare su tutti”) e in generale potrebbe riuscire a guadagnarsi il suo minutaggio dietro Maxi Kleber, con cui condivide alcune caratteristiche. Se i Mavericks vogliono provare la rimonta ai danni di Portland — distante 3.5 partite per il sesto posto che evita di essere risucchiati nel torneo play-in —, l’aggiunta di Melli e di Redick quando sarà pronto potrebbe rivelarsi molto utile.

approfondimento

Melli, esordio vincente e i complimenti del coach

Con buona pace di Townsend, che comunque si è preso in giro da solo (“Il potenziale di Melli era talmente evidente che solo un giornalista non poteva notarlo”) e dei telecronisti dei Mavs, che per parlare di Reggio Emilia — città natale di Melli — hanno detto: “È vicina a Bologna… ma anche vicina a Verona, la città di Romeo e Giulietta”. Sì, ecco, non proprio ma lo sforzo è apprezzato.

approfondimento

Melli a Dallas sceglie il n°44 e ritrova Doncic