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NBA, la verità di Kyrie Irving dopo l'espulsione con Schröder: "Mi ha chiamato n***"

NBA
©Getty

Un post su Twitter da parte della point guard di Brooklyn sembrerebbe spiegare il motivo dietro la sua improvvisa espulsione (che ha poi riguardato entrambi i giocatori) nella gara contro i Los Angeles Lakers. "Smettiamola di usare queste parole. Non siamo schiavi, non siamo n***"

Stavano dando vita al duello più bello nella gara più attesa della giornata: senza James Harden, LeBron James e Anthony Davis, Nets contro Lakers stava diventando la sfida nella sfida tra Kyrie Irving (18 punti in 21 minuti) contro Dennis Schröder (19 in 20 con 7/11 al tiro). Poi — improvvisa — l’espulsione per entrambi: gli arbitri assegnano un tecnico a testa ai due, che si scambiano parole di fuoco, e poi — quando la battaglia verbale tra Irving e Schröder non accenna a scemare — mandano entrambi sotto la doccia. Un’espulsione strana, una escalation di eventi inaspettata, con Irvin particolarmente nervoso nei confronti del suo avversario di ruolo. Il perché — a oltre 24 ore dall’accaduto — lo ha spiegato lo stesso giocatore dei Nets, pubblicando su Twitter un messaggio che molti hanno visto come indirizzato proprio a Schröder:

La parola che inizia con N è un insulto razziale! Non dovrebbe essere mai usato come termine amichevole, non dovrebbe mai essere sdoganata e il suo significato non dovrebbe essere mai capovolto. NON DOBBIAMO DIMENTICARNE MAI L’ORRENDO SIGNIFICATO E LA SUA VERA STORIA. Smettiamola di usare la parole che inizia con N, così come tutte gli altri termini razzisti che descrivono la bellissima gente della mia razza. Non siamo schiavi né N***”, ha scritto la point guard dei Nets dal suo account social. Una ricostruzione che — pur senza l’avallo dell’altra parte coinvolta — aiuterebbe a capire l’improvviso nervosismo dal n°11 di Brooklyn, evidentemente infastidito proprio dalle parole uscite dalla bocca di Schröder.

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