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NBA, Simmons attacca Gobert: "Non è il miglior difensore, ne ho fatti 42 contro di lui"

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©Getty

Si accende - almeno verbalmente - la corsa al premio di miglior difensore della regular season: il centro francese resta il principale favorito, ma contro di lui proprio l’australiano dei Sixers ha messo in mostra i limiti di un gigante che sotto canestro fa la differenza, ma che non ha mai potuto vantare la sua stessa duttilità nel cambiare e coprire più ruoli

Nella corsa al premio di miglior difensore dell’anno il principale candidato d’obbligo resta Rudy Gobert - pilastro su cui si fonda la costruzione difensiva dei Jazz, miglior squadra NBA in questa regular season e spauracchio sotto canestro per ogni avversario che provi ad arrivare al ferro. I dati, sempre complicati da raccogliere e aggregare quando si tratta di valutare l’impatto difensivo, sono dalla parte del centro francese: Gobert è primo per Defensive Win Share (3.8) - l’indicatore raccolto da Basketball Reference - in una classifica che vede Ben Simmons al terzo posto (2.7). L’australiano, tassello fondamentale dei Sixers guidati sapientemente da Doc Rivers, ha confermato anche negli ultimi mesi il suo peso a protezione del ferro: in grado di marcare almeno quattro ruoli diversi sul parquet, Simmons ha dato consistenza a Philadelphia nella propria metà campo, nonostante gli indicatori di ESPN - Defensive Real Plus Minus in particolare - lo collochino soltanto al 224° posto, mentre Gobert anche in questo caso resta al primo.

Simmons però, parlando con Rachel Nichols a “The Jump” su ESPN, ha spiegato di essere di ben altro avviso riguardo la resa di Gobert: “Sì, è fenomenale a protezione del ferro, ma non è un giocatore in grado di marcare cinque ruoli. Non è il miglior difensore NBA. Ha provato a contenermi nella partita che abbiamo giocato a Salt Lake City: ho segnato 42 punti. E, stando a quello che dicono di me, non sono un grande realizzatore”. La partita del 15 febbraio infatti resta un tarlo nella stagione di Simmons, apertamente sfidato da coach Snyder che - sfruttando l’assenza di Joel Embiid - decise di mandare Gobert sul perimetro sull’australiano, vista la sua di pericolosità con i piedi oltre l’arco. Un assist che Simmons ha sfruttato a parole e che vorrebbe far pesare anche quando ci sarà da votare e decidere il nome del difensore dell’anno - un riconoscimento alla grande stagione dell’australiano e dei Sixers.

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Non contento poi di essersi fatto dei nuovi nemici nello Utah, Simmons ha anche parlato dei Brooklyn Nets - principale avversaria dei Sixers nella corsa al primo posto a Est - e del fatto che la squadra di New York deve ancora provare il suo valore: “Rivalità? Al momento guardiamo soltanto a chi ha vinto lo scorso anno, ai Lakers. Sono loro quelli a cui dover portare rispetto. Ovviamente Brooklyn ha un sacco di talento a disposizione, ma alla fine c’è soltanto un pallone a disposizione con cui dover giocare (oltre a tenere conto della difesa e della protezione del ferro”. Parole che non saranno passate inosservate in casa Nets e che potrebbero avere un peso ulteriore per “accendere” la competizione in vetta alla Eastern Conference nel prossimo mese. Vista la situazione di classifica, per vedere un testa a testa sul parquet ai playoff invece toccherà aspettare fine giugno, quando in palio eventualmente ci sarà l’accesso alle finali NBA. In quel caso il rispetto sarà d’obbligo.

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