
Già conosciuti i nomi delle 9 leggende del basket - 6 uomini e 3 donne; 4 giocatori, 4 allenatori e un dirigente - sono state ora annunciate anche le personalità chiamate a presentare ognuno dei nuovi eletti nell'arca di gloria di Springfield. Legami importanti, un passato assieme, amicizie eterne: questo e molto altro nelle scelte dei nuovi Hall of Famers

LEGAMI IMPORTANTI | Ogni nuovo eletto nella Hall of Fame (o nel caso di personalità scomparsi, i suoi rappresentanti) può scegliere una o più persone dalle quali farsi introddurre nell'arca di gloria di Springfield. A una condizione: chi fa gli onori di casa deve a sua volta già essere un membro della Hall of Fame. Ecco le scelte dei 9 nuovi eletti, che entreranno ufficialmente tra gli immortali del basket il prossimo 15 maggio

PATRICK BAUMANN | INTRODOTTO DA: VLADE DIVAC, RUSS GRANIK | A lungo a capo della FIBA, di cui è stato Segretario Generale dal 2002, è venuto a mancare a soli 51 anni in seguito a un attacco cardiaco. Membro anche del CIO, è (anche) merito suo l'esplosione e l'approdo a disciplina olimpica delle competizioni di basket 3 vs. 3

KIM MULKEY | INTRODOTTA DA: MICHAEL JORDAN | Tre titoli NCAA (nel 2005, nel 2012 e poi ancora nel 2019) a capo delle Baylor Bears (che guida dal 2000), la Mulkey è al terzo posto all-time per percentuale di vittorie in panchina. Per lei 17 apparizioni al torneo NCAA, il titolo di allenatrice dell’anno nel 2012 e la distinzione di essere l’unica persona ad aver vinto un titolo nazionale in campo, in panchina da assistente e in panchina da capo allenatrice

BARBARA STEVENS | INTRODOTTA DA: GENO AURIEMMA, MUFFET McGRAW | Quattro decenni in panchina a livello NCAA, ha raccolto più di 1.000 vittorie vincendo il titolo di Division II alla guida di Bentley University nel 2014. È già membro della Hall of Fame femminile e di quella del New England

EDDIE SUTTON | INTRODOTTO DA: JOHN CALIPARI, BILL SELF, SIDNEY MONCRIEF | Una leggenda delle panchine collegiali, votato 4 volte miglior allenatore NCAA alla guida di Chreighton, Arkansas (dove ha allenato Sidney Moncrief), Kentucky e poi Oklahoma State, dove è rimasto per 16 stagioni. Nella sua carriera ha guidato ognuna di queste università al torneo NCAA raggiungendo tre volte le Final Four. Altri due "santoni" del college basket lo introdurrano nella Hall of Fame

RUDY TOMJANOVICH | INTRODOTTO DA: CALVIN MURPHY, HAKEEM OLAJUWON | Per “Rudy T” 34 stagioni spese all’interno dell’organizzazione degli Houston Rockets, prima da giocatore (compagno di Calvin Murphy, chiamato a introdurlo), poi da assistente allenatore e quindi da head coach, dal 1992 al 2003, quando ha vinto due titoli NBA alla guida della squadra guidata in campo da Hakeem Olajuwon, che sarà l'altra persona chiamata a presentarlo a Springfield. Nel palmares di Rudy T anche la medaglia d’oro olimpica del 2000 a Sydney

TAMIKA CATCHINGS | INTRODOTTA DA: ALONZO MOURNING, DAWN STALEY | Tutta la carriera in una sola squadra, nel caso della Catchings le Indiana Fever. Campionessa WNBA e MVP della serie finale nel 2012, è stata votata miglior giocatrice della lega l’anno precedente, e nella sua carriera conta anche 10 apparizioni all’All-Star Game, il titolo di rookie dell’anno WNBA e (per ben 5 volte) quello di miglior difensore della lega

KEVIN GARNETT | INTRODOTTO DA: ISIAH THOMAS | Praticamente da solo ha messo Minnesota sulla mappa NBA, meritandosi anche il titolo di MVP NBA in maglia Timberwolves nel 2004. Poi però per mettersi l’anello al dito ha dovuto raggiungere Paul Pierce e Ray Allen ai Celtics: campione NBA nel 2008, 15 volte All-Star, miglior difensore NBA nel 2008, “The Big Ticket” si è formato sulle strade di Chicago, proprio come Isiah Thomas, che lo introdurrà nell'arca di gloria

TIM DUNCAN | INTRODOTTO DA: DAVID ROBINSON | L'uomo simbolo dei successi degli Spurs di coach Pop: 5 titoli NBA, 3 volte MVP delle finali, 2 volte MVP NBA, 15 apparizioni all’All-Star Game e la sua maglia già ritirata all’AT&T Center di San Antonio. I primi due titoli li ha vinti al fianco di David Robinson, che è stato il giocatore che lo ha "svezzato" nella NBA: e che ora lo accoglie nella Hall of Fame

KOBE BRYANT | INTRODOTTO DA: MICHAEL JORDAN | I cinque titoli NBA vinti, il premio di MVP, le due medaglie d’oro olimpiche, le 18 convocazioni per l’All-Star Game e mille altri trofei hanno immediatamente reso la sua inclusione nella Hall of Fame una certezza, resa solo più drammatica dalla tragedia che ce lo ha portato via troppo presto. Ha modellato la sua carriera su Michael Jordan, poi ne è diventato grandissimo amico: e ora proprio MJ lo introdurrà tra gli immortali del basket