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NBA, la super offerta rifiutata da Brad Stevens per restare ai Celtics

BOSTON

L'allenatore era stato accostato alla panchina dell'Università dell'Indiana, suo stato di origine, ma ha deciso di restare a Boston. Adrian Wojnarowski di ESPN ha svelato che gli Hoosiers erano pronti ad offrire 70 milioni di dollari in 7 anni per convincerlo, ma non è bastato

Non ha resistito solo al richiamo di casa Brad Stevens - che in Indiana è cresciuto, ha giocato ed ha allenato (a Butler) - per restare sulla panchina dei Boston Celtics. Sul tavolo c'erano infatti anche un sacco di soldi, che Indiana University era pronta ad offrirgli per convincerlo a lasciare la NBA e guidare una delle università più prestigiose del collegge basket, da anni però in crisi di risultati. Gli Hoosiers - scrive Adrian Wojnarowski di ESPN - avevano pronta una super offerta da 70 milioni di dollari in sette anni, circa 3 in più a stagione rispetto a quanto guadagna Stevens ai Celtics dopo l'estesione di contratto dello scorso anno. Niente da fare però, il 45enne allenatore, a Boston dal 2013, ha deciso di restare fedele ai colori biancoverdi. "Ho grande affinità con lo stato dell'Indiana e con la pallacanestro che si gioca lì - aveva detto - ma sono l'allenatore dei Celtics e per me è un'opportunità straordinaria e una sfida fantastica ogni giorno, e di questo sono estremamente grato". Dopo 3 finali di Conference negli ultimi 4 anni l'obiettivo non può che essere quello delle NBA Finals e della conquista di un anello che manca ai Celtics dal 2008. Per come è andata fin qui la stagione non sembrerebbe questo l'anno buono, anche se dopo un inizio difficile Boston è in netta risalita (striscia aperta di 6 vittorie e 4° posto a Est). Quel che certo è che Stevens continuerà a provarci. L'Università dell'Indiana dovrà invece cercare un altro coach per sostituire il licenziato Archie Miller.