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NBA, Brooklyn Nets, infortunio James Harden: fuori ancora a tempo indeterminato

L'INFORTUNIO

Problemi nel percorso di riabilitazione dell’All-Star dei Nets che avrebbe dovuto riportare il Barba in campo nel giro di qualche giorno e che invece, a causa di una ricaduta, lo costringerà a rimandare il ritorno sul parquet a ridosso dell’inizio dei playoff - complicando il processo di convivenza dei tanti campioni di Brooklyn che ancora non hanno mai avuto tutto il roster insieme al gran completo

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Un contrattempo. Una complicazione. Un passo indietro. Lo definiscono così i Brooklyn Nets, l’intoppo che ha reso più lungo e faticoso del previsto il ritorno in campo di James Harden - trascinatore per quasi tre mesi dei Nets e poi costretto ad alzare bandiera bianca causa infortunio. Un indurimento, poi diventato problema muscolare e degenerato in qualcosa di più grave: “Torneremo a valutare la sua condizione quando ci saranno miglioramenti e appena possibile sarà di nuovo in campo al nostro fianco - ha spiegato Steve Nash - continuiamo a supportare James e l’obiettivo dell’intero staff è quello di riaverlo nelle condizioni fisiche migliori. Prima o poi potremo tornare a contare su di lui, ma ora come ora non è possibile fissare una data”. Il problema è venuto fuori durante un lavoro di riabilitazione in campo che ha subito spinto i Nets a sottoporre Harden a ulteriori esami di accertamento. Un guaio serio, nessuna scusa per stare a riposo un po’ più a lungo: “Ha sentito dolore, non ha fatto scene, né si è lanciato a terra urlante: ha capito che c’era qualcosa che non andava e non ha potuto fare altro che rammaricarsi per questo intoppo”.

Fuori nelle ultime sei gare dopo essere stato costretto a lasciare il parquet lo scorso 5 aprile contro i Knicks dopo soli 4 minuti, la scelta dei Nets appariva come precauzionale. Harden infatti più volte nel corso della stagione aveva lamentato dolori e problemi al ginocchio, ma nulla lasciava immaginare la possibilità di uno stop più lungo (tanto che il Barba era già tornato in palestra a giocare con la squadra). Soltanto venerdì scorso Sean Mark, GM di Brooklyn, aveva detto che le cose stavano andando bene e invece adesso toccherà capire: “Potrebbe non essere dei nostri fino all’inizio dei playoff, non lo so”, chiosa coach Nash, consapevole di non essere riuscito ad avere in campo insieme sul parquet il trio Irving-Harden-Durant per più di sette gare. Le prime dopo l’arrivo del Barba, dopo di che è iniziata la lunga sequenza di infortuni, assenze e problemi che non hanno permesso a Brooklyn di mettere a punto un mix di talento letale, ma ancora tutto da amalgamare.

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