Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, brutta frattura alla caviglia per il rookie di Orlando Devin Cannady. VIDEO

NBA

Dopo i trionfi in G League e il titolo con i Lakeland Magic, il prodotto di Princeton stava trovando spazi e minuti a Orlando, anche approfittando della fase di ricostruzione della franchigia della Florida. Fatale un tentativo di recupero difensivo su Sumner: ricadendo a terra arriva la frattura alla caviglia per la matricola dei Magic, già operata nella notte

Un nome — magari meno noto di altri — si aggiunge alla lunga lista di infortunati di questa stagione. Solo che l’infortunio accorso al rookie di Orlando Devin Cannady è di quelli davvero brutti da vedere su un campo da gioco. La guardia dei Magic, impegnato in un’azione difensiva sulla penetrazione di Edmund Sumner, ricade male sul suo piede destro e subisce la frattura scomposta della caviglia. La violenza dell’impatto è tale che sul parquet dell’Amway Center si vedono macchie di sangue vicino al piede del giocatore, tanto che il suo compagno di squadra Mo Bamba sceglie di levarsi la canotta dei Magic e utilizzarla per coprire la caviglia di Cannady. “È qualcosa che ti fa star male, innanzitutto perché Cannady è un ragazzo fantastico che ha lavorato come un matto per migliorare”, ha dichiarato il suo allenatore Tyron Corbin, in panchina in serata per l’assenza di coach Steve Clifford, alle prese con il protocollo anti-Covid. “Fa male vederlo infortunarsi in questo modo: le nostre preghiere sono per lui”.

Il giocatore - che ha voluto tranquillizzare tutti alzando una mano mentre veniva trasportato fuori dal campo in barella - è stato immediatamente sottoposto a un’operazione già nella notte di domenica, un modo sicuramente poco felice di concludere una stagione per lui fin qui molto positiva, che lo aveva visto trionfare in G League con i Lakeland Magic e poi guadagnarsi minuti e spazio in NBA, nell’annata complicata di Orlando, che dopo la trade deadline ha imboccato decisa la via della ricostruzione.

leggi anche

I Magic, la difesa e Twitter: un triplo epic fail