NBA, risultati della notte: tornano al successo i Lakers, si fermano Knicks e Wizards
Dopo 3 ko i gialloviola tornano al successo contro Orlando. Si fermano a 9 (New York) e 8 (Washington) le strisce delle due squadre più calde della NBA, ko rispettivamente con Phoenix e San Antonio, in una partita pazza che gli Spurs vincono solo in OT nonostante i 45 punti di Bradley Beal. Utah perde la terza gara su tre contro Minnesota in stagione, così come fanno rumore a Ovest i ko di Mavericks e Clippers. Toronto e Chicago tengono viva la speranza playoff, tutto facile per Denver contro Memphis
ORLANDO MAGIC-LOS ANGELES LAKERS 103-114 | Dennis Schroder segna 13 dei suoi 21 punti nel quarto periodo, a cui si aggiungono i 18 e 8 rimbalzi di Anthony Davis e così i Lakers piazzano il 35-23 di parziale nel finale e tornano a vincere dopo tre sconfitte in fila. Al resto pensano sotto canestro i 18 punti in uscita dalla panchina di Montrezl Harrell e i 13 con 11 rimbalzi di Andre Drummond, in un match da 54% dal campo al tiro per i campioni NBA in carica
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Continuano invece a precipitare a Est i Magic, per la seconda gara in fila costretti a rinunciare a coach Steve Clifford - contagiato dal COVID-19, asintomatico e sostituito dall’assistente Tyrone Corbin. Il miglior realizzatore per Orlando è Chuma Okeke con i suoi 18 punti, protagonista dell’highlight più spettacolare della serata grazie a una super schiacciata sulla testa di Drummond. Gary Harris ne aggiunge 17, in quella che per la squadra della Florida è la sesta sconfitta in fila, la 15^ nelle ultime 20
NEW YORK KNICKS-PHOENIX SUNS 110-118 | Si conclude con un successo il giro complicato di 5 trasferte dei Suns - durante il quale hanno sfidato le top-4 della Eastern Conference, chiudendo sul 3-2 dopo la vittoria al Madison Square Garden. Merito di Chris Paul, che firma gli ultimi 7 punti per Phoenix (alcuni con giocate pazzesche dal palleggio), in un match da 20 e 6 assist in cui gli ospiti sono riusciti a recuperare uno svantaggio iniziale di 15 lunghezze, consolidando il 2° posto a Ovest e tenendo a una partita di distanza i Clippers
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Dopo la sconfitta contro Brooklyn, torna dunque a sorridere anche Devin Booker - miglior realizzatore del match con i suoi 33 punti, raccolti tirando 14/26 dal campo e aggiungendo 4 rimbalzi e 3 assist. Sono 21 i punti di Mikal Bridges invece, altro giocatore molto cresciuto in questa stagione, a cui dà il cambio sul parquet Cameron Johnson - che tira 3/11 dall’arco per 11 punti complessivi
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New York invece interrompe così a nove la striscia di successi consecutivi, il miglior momento di forma e risultati degli ultimi sette anni. I Knicks pagano una prestazione nella norma di Julius Randle (18 punti con 6/17 al tiro, 6 rimbalzi e 4 assist), mentre meglio di lui a livello realizzativo fa Derrick Rose in uscita dalla panchina: 22 punti con 10/18 al tiro e 6 assist. New York resta al 4° posto a Est, appaiata ad Atlanta e con due partite di margine sulla zona play-in
WASHINGTON WIZARDS-SAN ANTONIO SPURS 143-146 OT | Si interrompe a otto gare consecutive la striscia di successi raccolta dagli Wizards, beffati in volata dagli Spurs guidati da un super DeMar DeRozan. Washington si ferma a un passo dall’eguagliare il record di franchigia di nove vittorie, battuta al termine di botta e risposta durato oltre 10 minuti - in cui nessuna delle due squadre ha superato le 3 lunghezze di vantaggio e che ha richiesto anche un tempo supplementare, chiuso dai liberi di Patty Mills a 5 secondi dalla sirena
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Il protagonista della vittoria Spurs è ancora una volta DeRozan: 37 punti e 10 assist con 12/23 dal campo, nessuna tripla tentata e un perfetto 13/13 ai liberi che condanna Washington nel finale. In un match da oltre il 53% al tiro per gli ospiti, si aggiungono anche i 21 punti con 10/14 al tiro di Keldon Johnson, mentre sono 25 con ben 17 rimbalzi e 5 assist quelli di Dejounte Murray, con San Antonio che consolida così il 9° posto a Ovest
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Dall’altra parte invece Bradley Beal le prova tutte per evitare il ko e per rispondere a distanza a Steph Curry nell’avvincente testa a testa per decretare chi sarà il miglior realizzatore per media punti della stagione NBA: sono 45 con 20/37 al tiro, nonostante non riesca mai a trovare il fono della retina da lontano (0/4). Alex Len chiude con 17 e 10 rimbalzi, mentre sono tre i giocatori a quota 13 - Davis Bertans con 3/5 dall’arco, Rui Hachimura che aggiunge 6 rimbalzi e Anthony Gill con 6/7 al tiro
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Discorso a parte, come spesso accade, va fatto per Russell Westbrook, in questa stagione da record: 22 punti, 13 rimbalzi e 14 assist; 29^ tripla doppia della sua regular season, la 15^ nelle ultime 18 gare che lo porta a quota 175 complessive in carriera, a -6 dal record all-time di 181 di Oscar Robertson, che potrebbe già essere raggiunto nelle prossime settimane prima dei playoff. A Washington continueranno a servire le sue giocate, decima forza a Est con una sola gara di vantaggio su Chicago
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MIAMI HEAT-CHICAGO BULLS 102-110 | La spuntano di volontà, nel finale, i Chicago Bulls, che vedono la sconfitta di Washington e allora credono ancora nell’obiettivo play-in. Chiudono la gara con un parziale di 36-20, dominano sotto i tabelloni (51-34 il conto dei rimbalzi) e grazie ai 24 punti con 11 rimbalzi di Nikola Vucevic bissati dai 23 con 12 e un ottimo 10/13 al tiro di Daniel Theis portano a casa una vittoria importante, tirando oltre il 53% dal campo di squadra
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Tre giocatori in casa Heat fanno 74 dei 102 punti di squadra e nessuno degli altri raggiunge la doppia cifra. Non è questa la squadra equilibrata e profonda che coach Spoelstra ha portato in finale lo scorso anno: pesano le assenze di Tyler Herro, Kendrick Nunn e Andre Iguodala, e così Miami è costretta a dare 30 minuti a Gabe Vincent dalla panchina (1/7 al tiro e 3 punti) e affidarsi al terzetto Jimmy Butler (33 punti con 11/11 dalla lunetta), Bam Adebayo (23 con 9/14 al tiro) e Trevor Ariza (18). Ma non basta a evitare il ko
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-UTAH JAZZ 105-104 | Solo 18 vittorie in tutto l’anno per Minnesota, ben 3 (su 3) contro Utah, la miglior squadra NBA. Capita anche questo nella NBA, soprattutto quando i T’Wolves trovano il massimo stagionale per triple a segno da D’Angelo Russell (7, per 27 punti dalla panchina) e un’ottima doppia doppia da parte di Karl-Anthony Towns, autore di 21 punti e 11 rimbalzi. Quarta vittoria nelle ultime sei per Minnesota
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Con un primo quarto da 33-17 Utah sembra in controllo e va sopra anche di 18 punti nel secondo periodo. Poi il crollo: è di 66-37 il parziale dei due quarti centrali, con i Jazz che a fine gara tirano sotto il 39% dal campo e solo 16/57 (il 28%) da tre punti. Orrendo l’errore di Rudy Gobert sul possesso finale, quello che concede a Russell il facile sottomano della vittoria sulla rimessa. Ancora senza Donovan Mitchell, il migliore per i Jazz è Mike Conley con 26 punti e 10/19 al tiro
NEW ORLEANS PELICANS-L.A. CLIPPERS 120-103 | Clippers ancora senza Kawhi Leonard, Pelicans costretti a vincere per tener vive le speranze di playoff. E la vittoria contro L.A. arriva, anche abbastanza facilmente: sempre in vantaggio in doppia cifra nel secondo tempo, anche sopra di 25, guidati dai 23 punti con 8/11 al tiro di Zion Williamson e dai 18 con 9 rimbalzi, 7 assist e 2 recuperi di un ottimo Lonzo Ball. Il break arriva già nel primo quarto (27-4) e da lì New Orleans è in controllo per il resto della gara
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Serataccia per la squadra di coach Tyronn Lue, che perde 19 palloni (regalando 21 punti ai Pelicans) e non trova mai la mano da fuori (solo 14/45 da tre). Paul George fa 1/6 dall’arco e 3/11 al tiro complessivo, non raggiungendo neppure la doppia cifra (9 punti): i migliori sono Terance Mann in quintetto (17 con 4/6 al tiro) e DeMarcus Cousins dalla panchina che festeggia la firma del contratto fino a fine stagione con 16 punti e 11 rimbalzi
DETROIT PISTONS-ATLANTA HAWKS 100-86 | Pesante sconfitta e passaggio a vuoto per gli Hawks, battuti dai Pistons che toccano le 14 lunghezze di vantaggio già nel secondo quarto e non hanno più bisogno di fare un grosso sforzo per controllare il match. Alla sirena finale sono 18 punti a testa per Jerami Grant e Frank Jackson, a cui si aggiungono i 15 realizzati da Cory Joseph - sempre più leader di Detroit, che torna a vincere dopo tre sconfitte in fila - e i 14 punti di Hamidou Diallo in uscita dalla panchina
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Per Atlanta, ancora senza Trae Young, è la peggior partita dell’anno a livello offensivo: 39% al tiro di squadra con 4/27 complessivo dall’arco. Un paio d’errori dalla lunga distanza li aggiunge anche Danilo Gallinari, che chiude con 12 punti in 24 minuti con 8/9 a cronometro fermo e poco altro. Meglio di lui fa Bogdan Bogdanovic, autore di 17 punti - 16^ gara in fila di doppia cifra, la striscia più lunga della sua carriera. La buona notizia per gli Hawks è l’esordio di Kris Dunn, alla prima gara stagionale dopo l’operazione alla caviglia destra
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TORONTO RAPTORS-CLEVELAND CAVALIERS 112-96 | Pascal Siakam segna 25 punti, a cui si aggiungono i 18 del rookie Malachi Flynn nella fuga del secondo tempo che permette ai Raptors di segnare 63 punti e di scrollarsi di dosso i Cavaliers. Quinto successo nelle ultime sei gare, con OG Anunoby che chiude con 20 punti, mentre Kyle Lowry sfiora la doppia doppia con 9 punti e 10 assist. Toronto resta così appaiata ai Bulls con 26-35 di record e a una sola partita di distanza dal 10° posto degli Wizards
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Terza sconfitta in fila per Cleveland, la sesta nelle ultime sette e si potrebbe andare a lungo avanti così per una squadra che non vede l’ora di concludere queste ultime tre settimane di regular season - l’ennesima con troppi passaggi a vuoto. Isaac Okoro è il miglior realizzatore di squadra con i suoi 20 punti e 8/16 al tiro, mentre Kevin Love non fa notizie per gli 11 e 7 rimbalzi a referto, ma per una palla persa senza senso che trasforma una rimessa dal fondo Cavs in una tripla aperta dall’angolo dei Raptors: la descrizione migliore della loro stagione
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PHILADELPHIA 76ERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 121-90 | Dura un quarto d’ora o poco più la sfida tra 76ers e Thunder, dominata da Philadelphia che vince ognuno dei quattro periodi della sfida e termina sul +31. Basta davvero il minimo sforzo a una rotazione allungata da parte di coach Doc Rivers - nessuno in campo più di 25 minuti, con ben 13 giocatori sul parquet per almeno 10 - con Joel Embiid da 21 punti e 5 rimbalzi e un Ben Simmons da 12 con 6/8 dal campo e +20 di plus/minus, al rientro dopo quattro gare d’assenza
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Per i Thunder invece è la 14^sconfitta consecutiva, eguagliato il record di franchigia da quando la squadra si è trasferita a Oklahoma City - una striscia risalente al 2008-09, il primo anno a OKC, che potrebbe essere tristemente aggiornato in caso di ko a Boston. Nonostante coach Daigneault sottolinei la voglia di lottare dei suoi ragazzi, gli ospiti non vanno oltre i 22 punti raccolti a gara in corso da Ty Jerome, a cui si aggiungono i 14 di Darius Bazley e gli 11 con 8 rimbalzi di Moses Brown
DENVER NUGGETS-MEMPHIS GRIZZLIES 120-96 | Sesta vittoria nelle ultime sette gare per Denver, che lancia segnali positivi pur dovendo fare a meno di Jamal Murray (oltre a Will Barton e Monte Morris), assenze che lasciano sempre più spazi e responsabilità a uno scatenato Michael Porter Jr.. Al resto ci pensa il solito Nikola Jokic in doppia doppia (la 53^ stagionale, leader NBA, con 24 punti e 15 rimbalzi) e un Paul Millsap incisivo nel finale, con 9 dei suoi 12 punti messi a segno nel quarto quarto, siglando insieme a P.J. Dozier il parziale decisivo di 12-0.
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Il protagonista da copertina è però Michael Porter Jr. che segna 31 punti in 36 minuti, sfruttando una serata da 12/19 al tiro, con 3/6 da tre punti, cui aggiunge anche 7 rimbalzi. Reduce dai 39 punti segnati contro Houston, l’ala dei Nuggets sta viaggiando oltre i 23 punti di media con il 55.6% al tiro e il 42.6% da tre punti in un mese da aprile che lo ha visto emergere prepotentemente come la spalla ideale al talento del potenziale MVP Jokic.
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Memphis vede un’altra straordinaria prestazione di Ja Morant, altro giocatore caldissimo nelle ultime gare (per lui nelle ultime cinque 36, 22, 33, 28 e ora altri 27 punti, con 10/15 al tiro e anche 6 assist e 6 rimbalzi nella gara contro i Nuggets). Ma solo Jonas Valanciunas (13 punti e la miseria di 3 rimbalzi) e Jarrett Jackson Jr. dalla panchina (10 ma con 10 tiri) raggiungono la doppia cifra insieme a lui, e il 4/32 da tre punti vanifica la rincorsa Grizzlies alla terza vittoria consecutiva. Memphis non vince a Denver dal 26 febbraio 2017 (più di 4 anni).
SACRAMENTO KINGS-DALLAS MAVERICKS 113-106 | Passo falso pesante dei Mavericks che perdono contro una squadra da battere come Sacramento, beffata da Tyrese Haliburton - autore di 14 punti e 10 assist, alla seconda gara da titolare al posto di De’Aaron Fox, ancora alle prese con il protocollo anti-COVID. Al resto pensa il solito convincente Richaun Holmes sotto canestro da 24 punti, a cui si aggiungono i 19 di Harrison Barnes e i 16 con tanto di tripla decisiva firmata da Buddy Hield
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Dallas perde così una gara cruciale per cercare di evitare il play-in, sesta e con una sola partita di vantaggio sui Blazers. Non basta un Luka Doncic da 24 punti, 8 assist e 7 rimbalzi - in dubbio prima della palla a due per un problema a gomito sinistro, poco preciso al tiro (8/20 dal campo) e dalla lunetta, dove sbaglia il libero che costringe i Mavs ad alzare bandiera bianca. Ben 20 minuti in campo per Nicolò Melli in uscita dalla panchina, funzionale agli schemi dei texani ma incapace di muovere la retina: 0/3 dal campo, 6 rimbalzi, un assist e un recupero