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Mercato NBA, retroscena Chris Paul: Philadelphia lo voleva, lui ha detto no

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Il rifiuto di Paul - secondo l'indiscrezione che arriva dagli USA - sarebbe legato alla presenza di Daryl Morey, attuale capo della dirigenza dei Sixers. Morey ai tempi di Houston aveva assicurato al giocatore (secondo quanto raccontato dallo stesso Paul) che non lo avrebbe scambiato mandandolo a OKC, per poi invece farlo in cambio di Russell Westbrook

Philadelphia prima dell'inizio della stagione avrebbe voluto aggiungere al proprio roster il talento e l'esperienza di un grande veterano come Chris Paul. La parte interessante della storia è il motivo del rifiuto del giocatore, che aveva la possibilità di unirsi a una squadra da titolo guidata da un candidato al premio di MVP come Joel Embiid (OKC era pronta a soddisfare le richieste di Paul sulla sua destinazione). A far dire "no" alla proposta sarebbe stata la presenza nel ruolo di president of basketball operations dei Sixers di Daryl Morey. Il dirigente infatti ai tempi di Houston - secondo quanto raccontato dallo stesso giocatore a The Athletic- gli aveva assicurato che non lo avrebbe scambiato mandandolo a OKC, per poi farlo (anche su pressione del proprietario Tilman Fertitta) in cambio di Russell Westbrook. Parola tradita e fiducia persa quindi, con Paul che ha quindi scelto di andare a Phoenix, nonostante la presenza a Philadelphia del suo ex allenatore ai Clippers Doc Rivers con cui i rapporti sono tornati a essere buoni nella bolla di Orlando dopo un addio burrascoso.

Ai Suns Paul sta disputando una grande stagione, e l'idea di averlo in squadra si Sixers al fianco di una point guard diametralmente opposta a lui come Ben Simmons e insieme a un giocatore dominante come Embiid era sicuramente intrigante. Sarebbe stato compito di Rivers trovare i giusti equilibri, ma a livello di soluzioni offensive negli attacchi a metà campo e di carisma ed esperienza Philadelphia avrebbe sicuramente guadagnato qualcosa. Ma per Paul - con Morey al comando - non era una strada percorribile.

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