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NBA, Anthony Davis ostenta sicurezza: "Ai playoff sarà tutta un'altra storia"

NBA
©Getty

L'ala dei Lakers ammette di non essere ancora al 100% ma di migliorare gara dopo gara. "Non conta dove siamo in classifica ora: sappiamo quello di cui siamo capaci", dice. Fiducioso anche LeBron James che però avverte: "Dobbiamo integrare Drummond e McLemore. E mancano solo 9 gara: questa stagione è stata una folle corsa"  

Tutti aspettavano i Lakers al completo — dopo il rientro di Anthony Davis, quello di LeBron James — e tanti erano convinti che una volta svuotata l’infermeria i campioni NBA in carica sarebbero immediatamente tornati la macchina da vittorie dello scorso anno. Invece è arrivata la sconfitta, interna e contro i Sacramento Kings, non certo una delle squadre più temibile della lega. Un risultato preoccupante? Non per Anthony Davis, almeno a sentire le sue parole dopo il ko contro i Kings. “Non conta realmente dove siamo in classifica ora. Sappiamo di avere grande fiducia in noi stessi; sappiamo quello di cui siamo capaci; sappiamo che una volta raggiunti i playoff, è tutta un’altra storia”. Certo, le sconfitte — soprattutto quelle come l’ultima, contro  una squadra di basso rango come i Kings — sono frustranti, ma Davis riconosce “che è meglio affrontarle ora pur di essere poi rodati e in ritmo durante i playoff”, contando che né lui né tanto meno LeBron James (appena rientrato dopo 20 partite di assenza e un mese e mezzo di lontananza dai parquet NBA) possono essere considerati al massimo della loro forma: “Però sento di migliorare ogni giorno”, dice Davis. “Non sono ancora al 100% ma sto riacquisendo la mia velocità difensiva e il mio ritmo offensivo, soprattutto quando riesco a giocare nelle mie posizioni di campo preferite”. Una dichiarazione supportata dai fatti nella gara contro i Kings, che ha visto il n°3 dei Lakers mandare a segno ben 4 stoppate nel solo secondo quarto (5 in tutto per lui) e segnare 12 dei suoi 22 punti nel terzo.

LeBron: "Stagione strana: molto lunga ma anche molto rapida"

Parole che vogliono trasmettere fiducia arrivano anche da LeBron James, che prima analizza la sconfitta (“Ci hanno fatto male le palle perse, e in difesa gli abbiamo concesso troppi buoni tiri, soprattutto nel quarto quarto”) e poi parla della sua condizione al ritorno in campo: “Fisicamente mi sono sentito abbastanza bene, soprattutto col fiato. Chiaro, la mia caviglia era ancora un po’ rigida, soprattutto su alcuni movimenti che era da un po’ che non facevo più, ma credo continuerà a migliorare con le prossime partite. È un buon inizio”. Ora che i Lakers sono tornati al completo, c’è da lavorare sulla chimica di squadra. “Ricordiamoci che io e AD abbiamo giocato un solo anno assieme, lo scorso — dice James — e che oltre a noi due ora ci sono anche Andre Drummond e Ben McLemore da inserire: per questo ogni shootaround, ogni sessione video, ogni allenamento è importante, ma poi i miglioramenti vanno visti in partita”. E il leader dei Lakers ammette: “È stata un’annata assurda, davvero strana: mancano solo 9 partite alla fine, è stata una corsa assurda, con tanti back-to-back, con anche 4 gare in 5 gare. È stata una stagione molto lunga ma allo stesso tempo molto rapida: cosa potranno dirci queste ultime 9 partite, in queste condizioni, è difficile da dire”.

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