
NBA, risultati della notte: Giannis show contro Indiana, Phoenix batte Lillard
Giannis Antetokounmpo è infallibile contro i Pacers (40 punti con 14/18 dal campo), Phoenix batte in volata Portland nonostante i 41 punti di Lillard. Vincono le squadre a caccia del 4° posto a Est: Miami supera Philadelphia, Atlanta passeggia contro Orlando (10 punti di Gallinari), New York batte San Antonio - qualificata al play-in grazie al ko dei Sacramento, fuori dai playoff per la 15^ stagione in fila. I Nuggets rispondono a distanza ai Clippers nella corsa al 3° posto a Ovest, Chicago vince e spera ancora

INDIANA PACERS-MILWAUKEE BUCKS 133-142 | Tante assenze in casa Pacers in una sfida in cui Indiana manda in campo 9 giocatori (avendone soltanto 10 a disposizione), di cui 8 concludono il match in doppia cifra, guidati dai 26 punti con 8/12 dall’arco di Justin Holiday che non riesce però a evitare il terzo ko in tre gare contro Milwaukee. A cambiare il match è il 40-30 di parziale Bucks nel terzo quarto, che regala la doppia cifra di vantaggio agli ospiti che avvicinano di nuovo il 2° posto a Est occupato dai Nets (a una gara di distanza a due partite dalla fine)
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Il protagonista indiscusso del match è Giannis Antetokounmpo, contro cui la difesa Pacers non ha alcun tipo di rimedio: per il due volte MVP in carica sono 40 punti con 14/18 dal campo, 11/16 ai liberi, 15 rimbalzi, 6 assist e un recupero in 35 minuti di gioco - primo a viaggiare a cifre del genere dai tempi di Charles Barkley nel 1988. Al resto pensano le tre prestazioni oltre quota 20 di Khris Middleton (22 e 6 assist), Brook Lopez (21 e 8 rimbalzi) e la doppia doppia dell’altro Holiday sul parquet (20 punti e ben 14 assist)
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PHOENIX SUNS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 118-117 | Successo in volata per Phoenix che tiene il passo dei Jazz in testa alla Western Conference e inguaia i Blazers - scivolati a quota 30 stagionali sconfitte al pari dei Lakers. A far discutere è l’ultima chiamata arbitrale: un fallo fischiato a Devin Booker a 2.4 secondi dal termine con Portland sopra di una lunghezza che si ritrova così scavalcata dopo il 2/2 a cronometro fermo del n°1 dei Suns. Una decisione che potrebbe costare l’accesso diretto ai playoff dei Blazers
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Una vittoria di gruppo per Phoenix, nonostante nel quarto periodo ci sia bisogno del miglior Chris Paul per tenere testa a uno scatenato Damian Lillard: per CP3 sono 26 punti e 7 assist con 11/14 al tiro, a cui si aggiungono i 21 e 11 rimbalzi di Deandre Ayton e i 21 realizzati in uscita dalla panchina da Cameron Payne. Devin Booker invece si ferma a quota 18 in una serata modesta dal campo (5/17 complessivo), ma infallibile a cronometro fermo (8/8)

In un match con 25 sorpassi in testa alla sfida e 18 canestri del pareggio, la zampata decisiva sembra averla piazzata Damian Lillard con il canestro in penetrazione del +3 a 34 secondi dalla sirena. Un bersaglio che ha portato il suo bottino personale a quota 41 punti, con 16/23 dal campo, un paio di triple a bersaglio, a cui aggiungere 5 rimbalzi e 5 assist. L’All-Star dei Blazers le prova davvero tutte nei 43 minuti in cui resta sul parquet, uno sforzo inutile come i 27 punti di CJ McCollum (5/9 dall’arco) e i 16 realizzati da Robert Covington
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MIAMI HEAT-PHILADELPHIA 76ERS 106-94 | Successo mai in discussione per Miami che scappa via nel punteggio in avvio (38-22 nel primo quarto), batte la prima della classe a Est e cerca di conquistare il 4° posto a Est grazie ai 21 punti di Jimmy Butler, ai 18 di Bam Adebayo conditi con 12 rimbalzi, a cui si aggiungono i 18 realizzati da Tyler Herro, i 15 di Goran Dragic e i 13 di Kendrick Nunn. Ottimo il lavoro difensivo degli Heat, che limitano l’influenzato Joel Embiid a soli 6 punti in 25 minuti con 3/9 dal campo e soli 2 rimbalzi catturati
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La storia della partita invece è l’esordio stagionale di Udonis Haslem che dura meno di 3 minuti: il tempo di realizzare 4 punti, sgomitare a rimbalzo, fermare Dwight Howard lanciato verso canestro, andare faccia a faccia con lui, puntargli dito contro, sfiorare la rissa e incassare la conseguente espulsione. Il condensato di una carriera in 160 secondi, il primo giocatore negli ultimi 10 anni a essere allontanato dal parquet così velocemente sua nella prima gara di regular season. Per il capitano degli Heat potrebbe anche essere l'ultima
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ATLANTA HAWKS-ORLANDO MAGIC 116-93 | Terza vittoria in fila per Atlanta, a caccia del piazzamento migliore a Est dopo aver conquistato nelle scorse ore l’aritmetica certezza di prendere parte ai playoff senza passare dal play-in. Successo meritato contro Orlando, dominando sin dalla palla a due (29-16 il parziale del primo quarto) anche grazie ai 27 punti di Bogdan Bogdanovic, ai 18 realizzati da Trae Young e alla doppia doppia da 14+14 di Clint Capela - allungando così a 10 la striscia di vittorie alla State Farm Arena, la più lunga in casa dell’intera NBA
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Sotto la guida di coach McMillan gli Hawks salgono così a 26-11 di record - il migliore dal 1 marzo a oggi della Eastern Conference. Un salto in avanti di cui ha beneficiato anche Danilo Gallinari, alle prese con un problema alla schiena prima della gara: per lui 10 punti e 4 rimbalzi in 24 minuti in uscita dalla panchina, a riposo in un quarto periodo in cui ai Magic è toccato soltanto rendere meno amaro lo svantaggio grazie ai 18 punti con 4/5 dall’arco di RJ Hampton e i 12 a testa di Cole Anthony e Wendell Carter Jr.
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CHARLOTTE HORNETS-L.A. CLIPPERS 90-113 | Paul George chiude con 20 punti e 10 rimbalzi, a cui si aggiungono i 19 in uscita dalla panchina realizzati da Reggie Jackson con 5 triple a bersaglio e i 16 punti di Kawhi Leonard che permettono ai Clippers di vincere e di mantenere il 3° posto a Ovest. Cruciali per i losangelini per mantenere il vantaggio, le due triple consecutive di Nicolas Batum - grande ex di giornata, fischiato dal pubblico di casa, a bersaglio da lontano in un match da 21/45 (46.7%) da tre punti per gli ospiti
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Quarta sconfitta nelle ultime 5 gare per Charlotte, che sta terminando nel peggiore dei modi una regular season che permetterà agli Hornets di provare a conquistare un posto playoff. Alla sirena finale sono 18 punti e 7 assist per LaMelo Ball, mentre a mancare è soprattutto il contributo del duo Rozier-Graham - inchiodati a un 4/20 complessivo dal campo. Il pubblico del North Carolina, tornato da poco a riempire gli spalti, ha preso con 4 minuti d’anticipo la strada di casa, nella speranza che al play-in le cose cambino

NEW YORK KNICKS-SAN ANTONIO SPURS 102-98 | I Knicks, tornati ai playoff dopo 8 anni, cercano di conquistare il fattore campo nel primo turno battendo San Antonio in un match - inizialmente previsto per il 20 febbraio e rimandato a causa del contagio da COVID che ha colpito gli Spurs - in cui i texani si aggrappano ai 27 punti e 8 rimbalzi di DeMar DeRozan, ma vengono beffati nel finale. Non importa, visto che il contemporaneo passo falso dei Kings regala a San Antonio l’aritmetico 10° posto e conseguente accesso al play-in
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A guidare New York invece è il massimo in stagione da 30 punti firmato da Alec Burks - al rientro dopo tre gare d’assenza - che segna la tripla del +4 nell’ultimo minuto e i due liberi a 7.7 secondi dalla sirena che chiudono i conti. Al resto pensa Julius Randle che sbaglia tanto al tiro (7/21, non una novità, vista la difficoltà delle conclusioni tentate) e sfiora una tripla doppia da 25 punti, 9 rimbalzi e 9 assist
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CHICAGO BULLS-TORONTO RAPTORS 114-102 | L’unico verdetto ancora da sancire, l’ultima squadra che spera ancora di conquistare un posto al play-in sono i Chicago Bulls che battono i Raptors - già condannati a restare fuori dai giochi - e tengono viva la speranza aritmetica di beffare Washington. Merito dei 24 punti di Zach LaVine e dei 20 con 7 rimbalzi e 6 triple in uscita dalla panchina di Lauri Markkanen. Doppia doppia sia per Coby White (17 con 10 assist) che per Nikola Vucevic (16 punti e 16 rimbalzi, a cui aggiunge anche 6 passaggi vincenti)
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Lunghissima invece la lista di assenze in casa Raptors che, con nulla più da conquistare, hanno iniziato già a pensare alla off-season con qualche giorno d’anticipo - lasciando fuori tra gli altri Lowry, Siakam, VanVleet, Anunoby, Trent Jr. e Boucher. Il risultato è che a tenere a galla per un po’ Toronto ci ha pensato Stanley Johnson, autore di 35 punti - nuovo massimo in carriera - con 12/22 al tiro, 6/13 dall’arco, 10 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi; uno dei cinque giocatori in doppia cifra, tra cui anche il rookie Jalen Harris a quota 17 (massimo stagionale)
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-DENVER NUGGETS 103-114 | Con il fattore campo già assicurato al primo turno, i Nuggets battono a domicilio i T’Wolves e proseguono nell’inseguimento dei Clippers - beffando Minnesota in un quarto periodo da soli 14 punti di squadra per i padroni di casa, nonostante i 17 punti di D’Angelo Russell, i 20 con 11 rimbalzi di Karl-Anthony Towns e soprattutto i 29 (18 dei quali nel terzo quarto) realizzati da Anthony Edwards - alla gara n°34 oltre quota 20 in stagione, primo rookie nella storia T’Wolves a riuscirci
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Denver invece tocca anche le 13 lunghezze di vantaggio nel primo tempo, segnando i 20 punti d’apertura della sfida tutti con i piedi nel pitturato. Merito delle giocate di un Nikola Jokic già a quota 16 dopo 12 minuti e autore di 31 punti, 14 rimbalzi e 4 assist in 32 minuti di gioco con 14/21 al tiro e l’ennesimo prestazione dal profumo di MVP. Coach Malone tiene a riposo anche Michael Porter Jr. e si gode così un gruppo che ha dimostrato di saper reagire all’assenza di Jamal Murray: senza di lui il record Nuggets è 12-4
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MEMPHIS GRIZZLIES-SACRAMENTO KINGS 116-110 | Nella partita più importante della notte a livello di risultati e verdetti in vista dei playoff, i Grizzlies battono i Kings e condannano Sacramento a restare fuori dai playoff per il 15° anno in fila - eguagliata la striscia negativa più lunga della storia NBA. Discorso diverso per Memphis che invece resta in corsa per l’ottavo posto a Ovest: a prescindere da come andrà la prossima sfida (in programma sempre contro i Kings), tutto si deciderà nell’ultimo giorno di regular season nel testa a testa con Golden State
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Memphis si prende il successo mandando tutto il quintetto in doppia cifra, guidata dai 12 punti, 7 rimbalzi e 8 assist di Ja Morant (con un eloquente +25 di plus/minus), a cui si aggiunge la doppia doppia da 24 punti e 13 rimbalzi di Jonas Valanciunas e i 14 punti con 3/4 al tiro di Kyle Anderson. Il miglior realizzatore dei Grizzlies invece è Dillon Brooks, autore di 30 punti con 13/28 dal campo, 3/7 dall’arco e 6 rimbalzi a referto
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Nella gara che sancisce l’ennesimo fallimento dei Kings di questi ultimi 15 anni, coach Luke Walton deve fare a meno ancora una volta di De’Aaron Fox, perde a causa di un infortunio al ginocchio nel 2° quarto Richaun Holmes e si aggrappa invano ai 31 punti di uno scatenato Justin James - nuovo massimo in carriera, bissato il precedente da 16 fatto registrare due settimane contro Utah - tirando 12/17 dal campo e 4/5 dall’arco, aggiungendo 4 rimbalzi e un paio d’assist. Una gara che lui ricorderà a lungo e che Sacramento vorrà dimenticare in fretta
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Questa la classifica della Eastern e della Western Conference a tre giorni dalla conclusione della regular season: ancora tante posizioni in classifica da definire, in base alle quali poi verrà disegnato il tabellone playoff
LA LOTTA AL PLAY-IN: LA SITUAZIONE A 3 GIORNI DALLA FINE