Playoff NBA, risultati della notte: i Lakers battono Phoenix in gara-3, 3-0 per i Bucks
Nella prima gara playoff allo Staples Center a otto anni di distanza dall’ultima volta, i Lakers si aggrappano a Davis (34 punti) e James (21 punti e 9 assist), allungano nella ripresa e portano la serie sul 2-1. Tutto facile per Milwaukee che condanna Miami a subire la peggior sconfitta casalinga ai playoff della sua storia, 36 punti di Jokic e Denver si riprende il fattore campo a Portland. Su Sky Sport NBA le repliche di gara-3 tra Heat e Bucks alle 11, alle 14, alle 17.30 e alle 21.15
MIAMI HEAT-MILWAUKEE BUCKS 84-113 | Dura meno di tre quarti la sfida tra Milwaukee e Miami, il colpo del 3-0 firmato dai Bucks che appare come quello del ko per gli Heat - incapaci di andare oltre i 36 punti realizzati nell’intero primo tempo. Gli ospiti stravincono la lotta a rimbalzo (56-41), costringendo Miami a non andare oltre il 38% dal campo: nella partita più importante della stagione - giocata davanti a ben 17.000 tifosi sui circa 20.000 posti dell’arena di Miami - Jimmy Butler e compagni non riescono a invertire la tendenza in una serie segnata
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Alla sirena finale sono 17 punti e 17 rimbalzi per Giannis Antetokounmpo, che aggiunge anche 5 assist e diverse giocate di impatto in difesa. Al resto pensano i 22 punti e 8 rimbalzi di Khris Middleton (3/9 dall’arco) e la doppia doppia da 19 e 12 assist di Jrue Holiday che in 34 minuti raccoglie un impressionante +41 di plus/minus. La vendetta è un piatto che va servito freddo e i Bucks hanno dovuto aspettare soltanto nove mesi per prendersi la loro contro la vincitrice della Eastern Conference 2020
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Per gli Heat è la peggior sconfitta casalinga nella storia ai playoff: nelle ultime due gare i ragazzi di coach Spoelstra hanno subito 63 punti in più di quelli realizzati: il peggior parziale nel giro di 96 minuti trascorsi sul parquet nella seconda fase di stagione. Una squadra incapace di andare oltre i 19 punti di Jimmy Butler e i 17 (entrambi con 8 rimbalzi) di Bam Adebayo. Per gli Heat lo spetto dell’eliminazione e del cappotto - che non incassano dal 2007 al primo turno contro Chicago - appare come un’opzione reale
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PORTLAND TRAIL BLAZERS-DENVER NUGGETS 115-120 | Vittoria in volata per i Nuggets che battono a domicilio Portland in una cruciale gara-3 e si riprendono il fattore campo a favore, colpendo a ripetizione dall’arco in quella che è la miglior serata dall’arco della stagione per Denver: 20/38 dall’arco (12 nel solo primo tempo, record di franchigia ai playoff), un 52.6% che mette spalle al muro i Blazers, puniti anche da un Austin Rivers da 21 punti con 5/10 dall’arco, decisivo nel quarto periodo
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Il leader di Denver è ancora una volta Nikola Jokic, stimolato dalla sfida sotto canestro contro l’ex Jusuf Nurkic e dominante in ogni aspetto del gioco: il principale candidato al titolo di MVP di questa stagione, senza strafare, chiude con 36 punti, 11 rimbalzi, 5 assist, 12/24 al tiro, 4 triple e un +10 di plus/minus che ben racconta il suo impatto nei 35 minuti sul parquet. Tutto il quintetto Nuggets chiude in doppia cifra, con il solo Monte Morris in grado di incidere in uscita dalla panchina
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Una gara sempre in salita per i Blazers, costretti a inseguire per oltre 40 minuti e mai in grado di prendere il controllo della sfida, nonostante un ispirato Damian Lillard autore di 37 punti con 15/31 dal campo, 5 triple a bersaglio e 5 assist. Bene anche CJ McCollum con 22 punti e 9 rimbalzi, mentre Jusuf Nurkic chiude in doppia doppia a quota 13+13. Non basta però e adesso Portland, sotto 2-1 nella serie, è chiamata a vincere almeno un’altra gara a Denver per provare a conquistare il passaggio del turno
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Discorso a parte invece va fatto per Carmelo Anthony, autore di 17 punti e il beniamino più applaudito dal pubblico di Portland - che grazie a lui a continuato a sperare in una improbabile rimonta nell’ultimo quarto, quando grazie a un paio di bersaglio dalla lunga distanza dell’ex Knicks, i Blazers erano riusciti a riportare in parità la sfida a 5 minuti dal termine. Servirà anche Anthony per provare a invertire di nuovo la tendenza in gara-4
LOS ANGELES LAKERS-PHOENIX SUNS | I Lakers festeggiano con una meritata vittoria la prima partita playoff giocata allo Staples Center negli ultimi otto anni, la prima in assoluto per LeBron James in postseason in un’arena così importante come quella di Los Angeles: un successo frutto del cambio di passo arrivato nel secondo tempo, merito di un terzo quarto perfetto da parte dei due All-Star gialloviola su entrambi i lati del campo: serie sul 2-1 e situazione che si complica per i Suns, nervosi e infastiditi nel finale di gara
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Alla sirena finale la prestazione da copertina è, come accaduto 48 ore fa, quella di un Anthony Davis scintillante: 34 punti - 18 dei quali firmati nella terza frazione - a cui aggiunge 11 rimbalzi, 12/14 dalla lunetta e un dominio in area in difesa che condiziona non poco i Suns ogni volta che provano ad arrivare al ferro in penetrazione. Phoenix infatti scivola in doppia cifra di svantaggio non appena il tiro da tre punti inizia a venir meno, travolta 58-38 nella conta dei punti in area realizzati in favore dei Lakers
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Al resto invece pensa LeBron James, decisivo nonostante le percentuali dal campo non siano eccezionali (9/19 con 1/5 dalla lunga distanza): alla sirena finale sono 21 punti - 10 per lui nel terzo quarto - con 9 assist e 6 rimbalzi, oltre a un paio di canestri realizzati sfidando Jae Crowder, diventato il bersaglio delle sue attenzioni ed espulso nell’ultimo minuto di gara dagli arbitri perché andato totalmente fuori giri. Fondamentali anche i 20 punti di Dennis Schröder - terzo violino gialloviola che ricaccia indietro i tentativi di rimonta nel finale dei Suns
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Deandre Ayton è per la terza gara in fila in questa serie, l’unico giocatore in grado di battagliare sotto canestro contro i giganti dei Lakers, autore di 22 punti e 11 rimbalzi con 11/15 al tiro. La prestazione offensiva c’è, ma non basta a trascinare dei Suns profondamente diversi da quelli visti in regular season, a partire da un Devin Booker impreciso che chiude con 19 punti con 19 tiri che non riesce mai a trovare ritmo e dare una scossa offensiva a Phoenix - espulso nel finale dopo un duro fallo commesso su Dennis Schröder
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E Chris Paul? Come sta? Il veterano dei Suns è chiaramente in affanno, resta in campo 27 minuti, spezzettando la sua presenza sul parquet e provando a recuperare la mobilità migliore alla spalla durante le pause. Nel finale resta in panchina a guardare, chiudendo la gara con 7 punti e 6 assist a referto (oltre un eloquente -20 di plus/minus), mentre in campo a funzionare meglio di lui - e a non arrendersi fino alla fine - ci pensa Cameron Payne, autore di 15 punti e 6 assist
Questa la situazione playoff dopo sei giorni di gare: da seguire oggi su Sky Sport NBA gara-3 tra Miami Heat e Milwaukee Bucks con il commento di Alessandro Mamoli e Mauro Bevacqua, in onda alle 11, alle 14, alle 17.30 e alle 21.15