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Playoff NBA, i Suns alle finali di conference dopo 11 anni. E CP3 cala il cappotto

PHOENIX
©Getty

Con la vittoria in gara-4, i Phoenix Suns hanno coronato un anno eccezionale tornando alle finali di conference dopo 11 anni dall’ultima volta. Per Chris Paul, fenomenale nella serie contro Denver, si tratta del primo "cappotto" per 4-0 in carriera, e torna alle finali di conference per la seconda volta — deciso a vendicare il brutto ricordo di quelle del 2018 con Houston

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"Nel momento più duro della mia vita, Chris era lì. E ora in uno dei momenti più alti della mia carriera, Chris è ancora qui". Il rapporto tra Monty Williams e Chris Paul va oltre quello tra allenatore e giocatore e risale a un decennio fa, quando i due si sono incontrati a New Orleans ai tempi in cui la franchigia si chiamava ancora Hornets. Quella squadra riuscì a raggiungere al massimo il primo turno di playoff, venendo eliminati per 4-2 dai Los Angeles Lakers campioni NBA in carica prima della decisione di CP3 di lasciare la Louisiana per andare in California, sponda Clippers. Ma il loro rapporto è rimasto strettissimo, come testimoniato dalla vicinanza mostrata da CP3 al suo allenatore nel 2016 in occasione del tragico incidente d’auto che ha portato via la moglie di Williams, Ingrid. "È emozionante. Mont ha affrontato cose nella sua vita da cui molta gente non riesce a riprendersi" ha detto Paul dopo la gara-4 vinta contro i Denver Nuggets. “Sono felice, grato, stanco e sollevato” ha detto invece il coach. “Questi sono momenti che francamente non avrei mai pensato di poter provare. Ho una sensazione di gratitudine che non riesco neanche a spiegare”. E oggi, insieme, sono arrivati alle finali di conference, un traguardo che Williams non aveva mai raggiunto in carriera e che CP3 ha assaporato solo una volta — con un ricordo che vuole esorcizzare insieme al suo allenatore di riferimento.

Il primo cappotto di CP3 e il ricordo del 2018

Nel corso della sua carriera Paul non aveva mai vinto una serie per 4-0, una particolarità che ha utilizzato per caricare ancora di più i suoi compagni prima della palla a due (“Eravamo carichi, Chris ci ripeteva continuamente che non aveva mai fatto un cappotto” ha detto Devin Booker, decisivo con i suoi 34 punti e 11 rimbalzi) e che lo ha portato a non mollare fino alla sirena finale, rivelando che “anche con 18 secondi sul cronometro continuato a rompere i cog… ai miei compagni, sono fatto così”. Serve anche questo per riportare una squadra alle finali di conference dopo 11 anni dall’ultima volta, quando i Suns guidati da Steve Nash vennero battuti in sei gare dai Lakers poi campioni NBA con Kobe Bryant. E per Chris Paul si tratta di un ritorno alle finali di conference dopo quelle del 2018 con gli Houston Rockets, nelle quali era riuscito a portare i texani in vantaggio per 3-2 nella serie prima di infortunarsi al bicipite femorale, rimanendo fuori nelle ultime due gare vinte dai Golden State Warriors poi campioni NBA. “Un paio di anni fa tutti mi davano per finito, dicendo che non ce la potevo più fare” ha detto Paul dopo il capolavoro da 37 punti realizzato a Denver. “Ma non si deve parlare di me, si deve parlare della squadra. Il nostro percorso dimostra cosa può succedere quando si crea un gruppo forte. Abbiamo una grande squadra ed è divertente farne parte”.

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I Suns non sono più la "barzelletta" della NBA

Una squadra che ha cominciato a volare poco meno di un anno fa, vincendo tutte le otto partite nella bolla di Disney World e sfiorando una clamorosa rimonta per agganciare il torneo play-in, svanito all’ultimo possesso della gara poi vinta dai Portland Trail Blazers. L’arrivo in estate di CP3 ha fatto salire di livello l’intero gruppo, portando tutti i suoi membri ai massimi livelli della carriera e cancellando l’etichetta di “barzelletta” che i Suns si erano guadagnati nel decennio precedente dopo l’apice dell’era Nash. “È difficile esprimerlo a parole” ha detto Devin Booker, il simbolo degli ultimi anni difficili di Phoenix e ora splendido protagonista di questi playoff. “Dopo partite del genere in cui riesci a chiudere una serie ti viene sempre da pensare a quello che hai affrontato. Abbiamo superato molti ostacoli come organizzazione e come squadra, non mi ricordo neanche quando è stata l’ultima volta che i Suns sono arrivati alle finali di conference”. Ora non se lo scorderà più di sicuro, e a Phoenix possono godersi una settimana di meritato riposo mentre Jazz e Clippers si danno battaglia per raggiungerli alla serie decisiva della Western Conference.

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