Playoff NBA, risultati della notte: Clippers rimonta folle da -25, Phila forza gara-7
I Clippers rimontano 25 punti nella ripresa e conquistano le prime finali di conference in 50 anni di storia. Fenomenale prestazione di Terance Mann con 39 punti, decisivi George e Jackson con 55 in due. Ai Jazz non bastano i 39 di Mitchell. I Sixers evitano l’eliminazione forzando gara-7 grazie ai 24 punti di Curry; Trae Young le prova tutte con 34 punti e 12 assist mentre Gallinari ne aggiunge 16, ma ora agli Hawks servirà un’altra impresa
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L.A. CLIPPERS-UTAH JAZZ GARA-6 131-119 (SERIE 4-2) | Se i playoff dei Clippers fossero una partita, sarebbero esattamente questa gara-6. Proprio come nella partita precedente, la squadra di coach Tyronn Lue è stata travolta nel primo tempo subendo 72 punti (39-19 nel secondo quarto) e finendo rapidamente sotto di 25 lunghezze a inizio terzo quarto, ma da lì in poi è cominciata un’altra partita — vincendo la ripresa con un incredibile 81-47 per conquistare le prime finali di conference nei loro 50 anni di storia
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Sempre senza Kawhi Leonard, i Clippers hanno trovato le risposte che cercavano in Paul George (28 punti, 9 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi in 45 minuti e mezzo) e in Reggie Jackson (27 e 10 assist con 10/16 al tiro), ma soprattutto hanno pescato un jolly leggendario con Terance Mann. Il sostituto in quintetto di Leonard ha firmato la prestazione della vita con 39 punti in 36 minuti, segnando 15 dei 21 tiri tentati con 7/10 da tre, facendo pagare carissima la scelta difensiva di farlo marcare da Rudy Gobert che non è mai uscito per contestare i suoi tiri
TERANCE MANN, L'UOMO DEL DESTINO PER I CLIPPERS
I Clippers hanno così triturato gli avversari nella ripresa vincendo il terzo quarto per 41-22, trovando il sorpasso all’inizio del quarto periodo e mantenendo saldamente il controllo delle operazioni chiudendo con 40-25 negli ultimi 12 minuti, grazie anche ai 16 punti di un chirurgico Nicolas Batum (4/6 da tre) e i 12 di un indemoniato Patrick Beverley (3/4 da tre) per cancellare la maledizione delle finali di conference: nelle precedenti 8 occasioni in cui avevano potuto raggiungerle avevano sempre perso con uno scarto di 15 punti di media
La stagione dei Jazz si conclude con un’enorme delusione, perdendo le ultime quattro partite dopo essere andati sul 2-0 nella serie e con le ultime due gare in cui gli avversari non potevano contare sul loro giocatore migliore. Donovan Mitchell ha dato tutto quello che aveva chiudendo con 39 punti, 9 rimbalzi e 9 assist e tirando 12/27 dal campo, 9/15 da tre e 6/9 ai liberi, seguito dai 21+10 di Royce O’Neale e i 14 di Bojan Bogdanovic entrambi a quota 4 triple segnate (21/44 di squadra)
Il volto dei Jazz è però quello di Jordan Clarkson, assolutamente incontenibile in un secondo quarto in cui ha realizzato tutti i 21 punti della sua partita e poi rimasto fermo a zero nella ripresa. Nel secondo tempo i Jazz hanno segnato solo 47 punti (contro i 72 del primo tempo) tirando 15/39 dal campo e 9/25 da tre, con ben 10 palle perse e un generale senso di impotenza rappresentato soprattutto da Rudy Gobert (12 punti e 10 rimbalzi) e dal suo -24 di plus-minus — lui che ha guidato la lega in quella categoria statistica in regular season con +728
I Jazz hanno avuto anche la spinta emotiva del ritorno in campo di Mike Conley, che pur non essendo chiaramente al 100% ha stretto i denti rimanendo in campo per 26 minuti pur segnando solo 5 punti con 1/8 al tiro con ben 6 palle perse, in difficoltà contro la fisicità e l’atletismo della difesa dei Clippers. I problemi dei Jazz sono stati però soprattutto nella metà campo difensiva, con coach Snyder che non ha mai trovato la contromisura per l’attacco “cinque fuori” dei Clippers e tenendo Mitchell in panchina durante la rimonta dei padroni di casa
E a proposito di rimonte: i Clippers sono diventati la prima squadra nella storia della NBA a rimontare due serie da 0-2 nella stessa post-season, visto che ci erano già riusciti contro i Dallas Mavericks al primo turno (peraltro vincendo sia gara-6 che gara-7 dopo essere andati sotto 3-2). E i 25 punti rimontati in questa partita sono un record per una gara in cui ci si giocava il passaggio del turno. Un altro record da aggiungere alla carriera di Tyronn Lue, che dopo l’1-3 nelle Finals del 2016 mette lì un’altra dimostrazione di essere un grande allenatore
ATLANTA HAWKS-PHILADELPHIA 76ERS GARA-6 99-104 (SERIE 3-3) | Quando gli Atlanta Hawks hanno cominciato la partita con un parziale di 10-2, allungandosi poi anche fino al +12 nel corso del primo quarto, sembrava che i Philadelphia 76ers fossero rimasti ancora con la testa a quell’incredibile quarto periodo da 40-19 per gli avversari in gara-5. Invece la squadra di Doc Rivers è riuscita a resistere, a piazzare un parziale di 12-0 per aprire il secondo tempo e a rimanere sempre avanti nella ripresa, forzando gara-7
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A differenza di gara-5 in cui coach Rivers ha trovato canestri solo da Seth Curry e Joel Embiid, questa volta alla compagnia si è aggiunto anche un Tobias Harris da 24 punti (con 4/4 ai liberi nell’ultimo minuto di gioco per rimanere sempre sopra i due possessi di vantaggio) e un Tyrese Maxey fondamentale nel primo tempo con 16 punti e 7 rimbalzi alla fine. Non che Embiid e (22 punti e 13 rimbalzi, ma con 9/24 al tiro e 8 palle perse) e Curry (24 con 6/9 da tre) abbiano fatto mancare il loro contributo per evitare l'eliminazione prematura da questi playoff
Un po’ per problemi di falli e un po’ per evitare che venisse mandato in lunetta a fare i conti con i suoi demoni, Ben Simmons è rimasto in campo solo 25 minuti (contro i 29 di Maxey) chiudendo con 6 punti, 9 rimbalzi e 5 assist, tirando solo 2/6 dal campo e 2/4 ai liberi nell’ultimo quarto quando gli Hawks hanno provato a fare fallo sistematico. In gara-7 prevista nella notte tra domenica e lunedì però ci sarà bisogno anche di lui per vincere una serie che sembrava ormai compromessa e che invece i Sixers hanno rimesso in piedi
Tra gli Hawks è inevitabile che il rammarico sia tanto, vista come si era indirizzata la partita nel primo tempo (mai in svantaggio) e lo stato mentale in cui si trovavano i Sixers dopo la debacle di gara-5. Trae Young ha chiuso un’altra grande prestazione da 34 punti e 12 assist tirando 13/30 dal campo e 5/10 da tre, mentre a dargli man forte sono stati Kevin Huerter (17 con 11 rimbalzi) e Clint Capela (14+11), sopperendo a un Bogdanovic da soli 7 punti e uscito nel quarto periodo per un problema al ginocchio destro senza più rientrare in campo
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Lou Williams non è riuscito a replicare i miracoli di gara-5 chiudendo con 0 punti e 5 errori al tiro in 11 minuti, lasciando quasi interamente sulle spalle di Danilo Gallinari le responsabilità realizzative dalla panchina. Dei 20 punti realizzati dalle riserve degli Hawks ben 16 portano la firma del Gallo, che ha tirato 5/10 dal campo e 2/5 da tre insieme a un perfetto 4/4 ai liberi — l’unico a non sbagliare in una serata da 13/24 a cronometro fermo per i padroni di casa, chiamati ora a un’altra impresa in Pennsylvania
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Questa la situazione nel tabellone dei playoff. I Clippers raggiungono i Phoenix Suns nella finale a Ovest, che comincerà domenica sera alle 21.30 con gara-1 in Arizona (ancora in dubbio la presenza di Chris Paul). A Est invece ci saranno due gare-7: la prima tra Nets e Bucks è stanotte alle 2.30 su Sky Sport NBA con il commento live in italiano, la seconda tra Sixers e Hawks nella notte tra domenica e lunedì alle 2.00