Tra le mille emozioni di gara-2 tra Suns e Clippers, anche lo scontro (del tutto involontario) tra Patrick Beverley e Devin Booker, con la superstar di Phoenix ad avere la peggio: il colpo al naso richiede tre punti di sutura ma non gli impedisce di tornare in campo nel quarto quarto. E la memoria va allo scontro tra Steve Nash e Tony Parker nei playoff di 14 anni fa
Il colpo di Patrick Beverley arriva nel terzo quarto, con 3'22" da giocare: la guardia dei Clippers come suo solito difende aggressivamente e sul cambio di direzione dietro la schiena di Devin Booker i due entrano in collisione, il viso del primo contro quello del secondo. Ad avere la peggio, si capisce subito, è il n°1 dei Phoenix Suns, che resta a terra con la faccia tra le mani e quando le toglie dal viso rivela un naso sanguinante. Un colpo che lo toglie dai giochi per tutto il restante terzo quarto ma che non lo ferma dal tornare in campo - tra il boato della folla della Phoenix Suns Arena - nell'ultimo quarto. Una ferita, quella sul naso della superstar dei Suns, che ha richiesto tre punti di sutura, prontamente applicati dallo staff medico della squadra: "È messo un po' male - il commento del diretto interessato dopo la partita - ma mi hanno subito assicurato che non ci fosse nulla di rotto". E in vista di gara-3 aggiunge: "Potrei dover indossare una maschera protettiva".
Il precedente di Steve Nash contro Tony Parker
L'incidente a Booker, totalmente involontario nella dinamica, ha ovviamente riportato alla memoria quello storico che ha coinvolto un'altra grande leggenda dei Suns, Steve Nash. Si deve tornare al 6 maggio 2007 e a gara-1 della semifinale di conference a Ovest tra Phoenix e San Antonio. Con 2'53" da giocare nell'ultimo, la point guarda canadese cerca di rubare un pallone dalle mani di Tony Parker e nell'allungarsi per farlo va a incocciare violentemente la faccia del francese. Ad avere la peggio anche in quell'occasione il giocatore dei Suns: una maschera di sangue il suo volto, e Nash costretto a fermarsi in panchina per provare ad arrestare l'emorragia (e per applicare 6 punti di sutura sulla ferita). Gli arbitri non gli permettono di rientrare nel finale, e il canadese è costretto a guardare dalla panchina Phoenix cedere gara-1 a San Antonio nei secondi finali. È andata meglio a Booker, sanguinante anche lui come il suo illustre predecessore in maglia Suns, ma almeno vincente al termine della partita.