Se l'alley-oop di Jae Crowder per Deandre Ayton è la giocata di gara-2 in casa Phoenix Suns, il doppio errore dalla lunetta di Paul George a 8.2 secondi dalla fine ora è visto come il simbolo della sconfitta dei Clippers. Ma non è giusto dimenticare l'ottima prestazione di "PG13" con 10 dei suoi 26 punti arrivati nell'ultimo quarto, sotto pressione
Paul George è stato un motivo, forse il motivo, per cui i Clippers sono rimasti in partita fino alla fine di gara-2. Suo il layup a 31 secondi dalla fine per dare il +1 a L.A., 101-100. Suo anche il tiro da fuori per restare davanti, 103-102. Poi, chiamato in lunetta sul possesso successivo, il fattaccio. Giocatore da 85% in carriera dalla linea del tiro libero, George ha sbagliato il primo e, subito dopo, sbagliato anche il secondo. Uno 0/2 a 8.2 secondi dalla fine della partita che, nel suo caso, ha del clamoroso. Solo un'altra volta in tutta la stagione regolare (il 19 febbraio contro Brooklyn, con 9'44" da giocare nel terzo quarto), "PG13" non era stato in grado di segnare neppure uno dei due liberi in coppia, mentre nel corso della regular season per ben 104 volte il suo 2/2 dalla lunetta era stato una garanzia. Non questa volta, non contro i Phoenix Suns, bravi poi a regalarsi un'ultima chanche (l'ormai celebra rimessa a 0.9 dalla fine di Crowder con l'alley-oop per Ayton) dopo l'errore da tre dall'angolo di Mikal Bridges.
Per George si tratta di un'amara delusione, contando che per la 15^ volta su 15 in questi playoff aveva chiuso la gara ancora con 20 o più punti: 26 il suo bottino in gara-2 contro i Suns, con anche 6 rimbalzi e 6 assist. Ma se quel 26 sul suo boxscore fosse stato 28, probabilmente L.A. ora starebbe festeggiando una vittoria, con la serie in parità sull'1-1.