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NBA, Suns alle Finals grazie agli infortuni? La reazione di Devin Booker

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I Phoenix Suns si sono conquistati sul campo le finali NBA giocando una grande postseason. È innegabile però che gli infortuni che hanno colpito le rivali hanno avuto un peso, ma Devin Booker non sente di doversi giustificare in nessun modo 

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"Non siamo qui per giustificare quello che abbiamo fatto con nessuno". Devin Booker non vuole sentir parlare di fortuna, né tantomeno veder sminuito il cammino dei suoi Suns in questi playoff, a causa degli infortuni che hanno colpito le loro avversarie fino a qui, a partire dai Lakers campioni in carica al primo turno. I gialloviola hanno dovuto fare a meno di Anthony Davis in gara-5 e per quasi tutta gara-6 e hanno avuto un LeBron James non al 100% dopo il problema alla caviglia. Al secondo turno i Suns hanno poi affrontato i Nuggets privi del loro secondo miglior giocatore dopo Jokic, Jamal Murray, fuori dalla regular season per la rottura del tendine d'Achille. Anche la finale di conference contro i Clippers è stata segnata dall'asssenza di Kawhi Leonard.

 

Gli infortuni altrui non possono ovviamente essere cosniderati una 'colpa' dei Suns, che - anche se in modo minore - hanno avuto i loro problemi. Chris Paul ha saltato deu gare della serie con i Clippers perché inserito nel protocollo di sicurezza sul Covid, mentre Booker ha subito la frattura del setto nasale in uno scontro con Beverly che lo ha costretto a giocare indossando una maschera protettiva. Queste finali insomma - sostiene Book - se la sono guadagnate sul campo, superando anche loro delle difficoltà. "Ora siamo concentrati sul realizzare quello che ci siamo prefissati - ha concluso Booker -, il nostro obiettivo è vincere ancora quattro partite". Che vorrebbe dire titolo, il primo nella storia di Phoenix.