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Mercato NBA, Damian Lillard via da Portland? "Nessuna decisione certa sul mio futuro"

le parole
©Getty

Il n°0 dei Blazers - oggetto dei desideri di tante franchigie e delle voci di mercato delle ultime settimane - ha sottolineato come non sia sua intenzione chiedere una cessione nell’immediato, ma ha spiegato che spera che Portland metta in piedi una squadra da titolo: "Non è sufficiente quanto fatto fino a oggi: voglio vincere con i Blazers, ma non so cosa farò nei prossimi mesi"

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Damian Lillard ha prima negato le voci relative all’intenzione di chiedere alla dirigenza dei Blazers una cessione nei prossimi giorni, lasciando però poi intendere ai giornalisti che è “troppo presto” per parlare di un suo possibile addio - senza però nascondere le perplessità riguardo le opportunità da titolo di Portland: “Al momento non sono sicuro di ciò che farò nei prossimi mesi: quello che posso dire è che la mia intenzione e il mio cuore non cambiano impostazione, voglio continuare a essere un giocatore dei Blazers per il resto della mia carriera. Ma penso che, dopo un decennio trascorso a Portland, sia giunta l’ora per me di puntare seriamente al titolo NBA: voglio vincere giocando indossando la maglia dei Blazers, ma al momento non abbiamo le carte in regola per farlo”. Sospiro di sollievo quindi per i tifosi di Portland, ma soltanto fino a un certo punto: qualcosa bisogna fare per convincere l’All-Star a restare, a prescindere da contratti e accordi a lungo temine già rinnovati.

Invitato a cena a Las Vegas (dove il Team USA si sta allenando prima della partenza per Tokyo) da Chauncey Billups - il nuovo allenatore dei Blazers - e dal proprietario Neil Olshey, Lillard ha spiegato che l’incontro era stato già programmato da giorni e non è figlio di una sua richiesta: il n°0 di Portland è sotto contratto fino al 2024, leader di una squadra che ha partecipato ai playoff per otto anni consecutivi, ma eliminata al primo turno in quattro delle ultime cinque stagioni. A 31 anni insomma, non c’è più tempo da perdere: “Il modo migliore per arrivare all’obiettivo è capire quali sono i prossimi passi da fare e come arrivarci nel minor tempo possibile: non siamo una cattiva squadra, anzi, siamo vincenti. Abbiamo un ottimo gruppo, il pubblico è sempre coinvolto, la città ci sostiene e dobbiamo catalizzare tutti questi aspetti positivi. Ma dobbiamo essere consapevoli di essere giunti al punto in cui tocca dire: “Va bene, tutto bello ma non è abbastanza. Cosa manca?”. Mi aspetto da parte della dirigenza di vedere azioni in questa direzione: fatti che seguono le parole. Sanno bene che il mio unico desiderio è vincere”. Uomo avvisato mezzo salvato, quindi: altrimenti il rischio è davvero quello di vedere Damian Lillard andare via da Portland.

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