NBA Finals, Chris Paul è il grande sconfitto in casa Suns: "Un ko che fa davvero male"
le paroleL’All-Star n°3 dei Suns diventa l’unico nella storia NBA ad aver perso per quattro volte una serie playoff dopo essere stato in vantaggio per 2-0: l’ennesima beffa, la più dura da digerire in quella che secondo molti era la sua ultime occasione. Ma Paul rilancia: “Non mi ritiro e tornerò a lavorare duro in palestra”
Non si nasconde e forse non può nascondersi Chris Paul, travolto dall’ennesima sconfitta - la prima alle NBA Finals - di una carriera in cui sperava di aggiungere un titolo che difficilmente riuscirà ad acciuffare in futuro: “Abbiamo fatto una stagione pazzesca, certo, ma è dura. È durissima: questa sconfitta farà male per tanto tempo”. Non c'è molto da aggiungere ed è difficile dargli torto dopo aver sciupato per la quarta volta in carriera il vantaggio di 2-0 in una serie - nessuno ha fatto peggio di lui nella storia dei playoff NBA. In conferenza stampa non si sofferma a spiegare quale fosse lo stato d’animo di uno spogliatoio in ginocchio, respingendo l’idea che aver giocato le sue prime Finals possa essere un risultato accettabile: “Non esistono vittorie morali nella mia carriera: questa sconfitta mi insegna soltanto che devo tornare in palestra a lavorare, nulla più. Ci vorrà molto tempo per digerire questa serata. Se mi state chiedendo se ho intenzione di ritirarmi, sappiate che è fuori discussione: continuerò a lavorare e a cercare di migliorarmi”. Sognando di tornare a giocarsi una partita di questa importanza.
Difficile anche trovare la giusta lucidità per analizzare la sconfitta, al termine di una prestazione da 26 punti e 5 assist con 11/19 al tiro e 3 palle perse. Troppo poco? Complicato chiedere di più a un giocatore con evidenti problemi fisici, che tuttavia non vuole parlare del suo stato di salute: “Non ho guardato il boxscore delle statistiche, ma credo ci abbiano condannato le tante palle perse”, sottolinea il n°3 dei Suns (inconsapevole in realtà che i possessi sprecati da Milwaukee sono stati 18 a fronte dei 14 persi da Phoenix, ndr). “A inizio ripresa abbiamo sbagliato dei tiri aperti che dovevamo mettere dentro. E poi è sempre la stessa storia: i tiri liberi. Loro ne hanno tentati molti più di noi (19 per tutti i Suns, gli stessi concessi al solo Giannis Antetokounmpo arrivando a 26 in totale per i Bucks, ndr). In definitiva: quando avremmo dovuto evitare di subire canestro non ci siamo riusciti e lì abbiamo perso la gara”. CP3 ha aggiunto così un’altra sconfitta al suo personale record negativo nelle partite arbitrate da Scott Foster, ma non è la serata adatta per le polemiche. La grande occasione di scrollarsi di dosso l’etichetta di incompiuto e di perdente è appena sfumata: una delusione che lascia poco spazio ad altre recriminazioni.