Nel mirino dei cambiamenti voluti dalla lega quei vantaggi (d'ora in poi considerati illegali) che gli attaccanti NBA avevano imparato a guadagnarsi gettando il proprio corpo addosso a quello del proprio difensore (nel suo cilindro difensivo) o invertendo/arrestando improvvisamente la traiettoria del proprio percorso in campo, per incocciare quella dell'avversario
Era ormai scontato, ora è arrivata la certezza: la NBA ha scelto di adattare il metro arbitrale nella direzione di una maggiore penalizzazione verso quegli attaccanti "che provano ad attirare un fallo attraverso dei movimenti del corpo che nulla hanno a che vedere con la pallacanestro". La polemica non è certo - ricordate le parole di Steve Nash, allenatore di Brooklyn ("Questa non è pallacanestro"), riferito a certe giocate di Trae Young - e gli indiziati sono più o meno sempre gli stessi: la giovane superstar degli Atlanta Hawks e James Harden su tutti. Prendendo esempio da loro, però, sempre più giocatori hanno provato a sfruttare la libertà concessa agli attaccanti dal regolamento NBA per prendere vantaggi che d'ora in avanti verranno considerati irregolari. Quali, per l'esattezza? Il nuovo regolamento NBA li definisce in questo modo: il lanciarsi/buttarsi con un angolo anormale addosso al proprio difensore; lo scalciare con le gambe durante il rilascio del tiro (verso l'alto o lateralmente) con un angolo sempre anormale; il cambiare direzione in maniera improvvisa per andare volutamente a incrociare la normale traiettoria di marcia del difensore. Chi ha visto un discreto numero di partite NBA soprattutto nelle ultime due stagioni, sa bene di cosa si parla: gli attaccanti - Young e Harden in testa - erano diventati veri e propri artisti nel lucrare fischi dagli arbitri a loro favore anche quando erano loro stessi a invadere il cilindro difensivo del proprio avversario (spesso ad esempio dopo averlo fatto saltare, prima di una tripla in stepback).
Non tutti questi movimenti verranno ovviamente penalizzati, ma la NBA ha fatto sapere che "allenerà i propri arbitri a identificare e giudicare nella più giusta maniera tutti quei movimenti non propriamente legati all'azione messi in atto per generare un contatto con il proprio difensore". Come sempre, quando la lega individua prima del via di una stagione quello che chiama un "point of emphasis" (un aspetto su cui porre l'attenzione), si vedranno parecchi fischi del caso soprattutto nelle prime uscite, per educare giocatori e allenatori al nuovo metro arbitrale.