Please select your default edition
Your default site has been set

NBA, New York Knicks, lo strano caso di Luca Vildoza: tagliato senza aver mai giocato

mercato nba
©Getty

L’MVP della finale del campionato spagnolo 2020, arrivato ai Knicks da Baskonia lo scorso maggio, è stato tagliato dal roster di New York a pochi giorni dall’inizio della regular season: Vildoza tornerà così (molto probabilmente) in Europa senza aver mai giocato in NBA. Perché i Knicks gli hanno offerto un contratto da 13.6 milioni di dollari? Cerchiamo di capirlo insieme

Partiamo dalla fine: nelle scorse ore i New York Knicks hanno deciso di tagliare Luca Vildoza dal proprio roster, rinunciare alle sue prestazioni ed evitare così di applicare la clausola prevista dal suo accordo che lo avrebbe portato a incassare 3.3 milioni di dollari garantiti soltanto nel caso fosse rimasto in squadra fino al 21 ottobre - data di inizio della regular season della squadra di New York. A livello tecnico, secondo il New York Post, a limitarne l’impatto e l’inserimento in squadra sarebbe stato un problema alla caviglia - indisponibile al training camp e dalla presenza ridotta anche in Summer League (due spezzoni di gara e pochi minuti sul parquet). Il giocatore argentino, che questa estate ha preso parte alle Olimpiadi di Tokyo con la sua nazionale - 7 punti di media in 20 minuti di utilizzo nelle quattro gare della squadra sudamericana - probabilmente farà ritorno in Europa, dove sono diversi i club pronti ad accoglierlo e aggiungerlo alla rotazione. Resta però un grande punto di domanda: Vildoza è arrivato cinque mesi fa nella Grande Mela, non è riuscito per questioni di tempo e di regolamenti anti-COVID a esordire in regular season, non ha messo piede in campo ai playoff e ora va via prima dell’inizio della regular season. Insomma: i Knicks hanno annunciato lo scorso maggio un accordo da 13.6 milioni di dollari complessivi per non farlo giocare mai. Perché?

La risposta è meno complicata del previsto ed esclude a questo punto, con il senno di poi, tutte le considerazioni tecniche che erano state fatte nelle scorse settimane: Vildoza è un giocatore di talento, che in NBA può starci e che poteva dare una mano ai Knicks in una posizione in cui New York ha avuto diversi problemi a livello di rotazione e distribuzione dei minuti nei mesi scorsi. Con la rinuncia a Frank Ntilikina - passato poi in free agency ai Mavericks - il posto per la guardia argentina sembrava essersi liberato a roster. Evidentemente, non era così nelle intenzioni di coach Thibodeau. Le motivazioni dunque restano tutte salariali: la scorsa stagione infatti a New York, senza il suo contratto, i Knicks avrebbero chiuso la regular season spendendo tre milioni di dollari in meno della soglia minima prevista dalle regole dell'accordo collettivo. Soldi che le franchigie devono investire “per forza” in contratti - un dettaglio che spesso viene sottovalutato: si guarda sempre alla tassa di lusso, al limite massimo e mai al fatto che, per garantire competitività, c’è bisogno anche che tutti investano una cifra che superi una soglia minima.

luca_vildoza

vedi anche

Knicks, rinforzi playoff: arriva Luca Vildoza

Una cifra che i Knicks avrebbero sborsato lo stesso, dividendola in parti uguali tra tutti i 15 giocatori presenti nel roster: un bonus da 200.000 dollari a testa che invece è venuto meno grazie alla scelta contabile. Si dirà: beh, “una mossa costata 13.6 milioni di dollari”! No, in realtà non è così, perché la struttura del contratto - come già sottolineato in precedenza - non dava garanzie a Vildoza riguardo la stagione 2021-22 e le successive. L’accordo gli avrebbe permesso di intascare più di 3.3 milioni di dollari nei prossimi mesi soltanto se fosse rimasto nel roster all’inizio della regular season. Quella sarebbe stata una scelta tecnica, un modo per dare fiducia all’MVP della finale scudetto in Spagna con Baskonia nel 2020, diventato invece soltanto una pedina in mano ai Knicks in un’operazione che ben poco ha avuto a che fare con gli aspetti sportivi e legati alla pallacanestro. Della sua esperienza a New York resta una foto su Instagram al “The Edge”, con il New Jersey sullo sfondo e una didascalia all foto in cui dice: “Quando la notte è più buia, il giorno arriva nel tuo cuore”. Chissà se una settimana fa aveva già capito come sarebbe andata a finire.