Mercato NBA, Karl-Anthony Towns via da Minnesota? "Mi hanno hackerato l'account"
socialBasta un like di troppo, su Twitter, a un messaggio con l’hashtag #FreeKAT per scatenare un vero e proprio caso di mercato: Towns è insoddisfatto? Vuole andare via? Lui dice di essere stato sabotato e ha subito provveduto a cambiare password, comprendendo anche di dover stare attento a ogni piccola leggerezza
Karl-Anthony Towns è uno dei nomi principali presente nelle liste di tutti i GM e degli addetti ai lavori NBA che sperano di mettere sotto contratto un All-Star, magari scontento dell’incapacità della sua franchigia di vincere e lottare per i playoff: tutti ne parlano, ma in realtà il lungo dei T’Wolves non ha mai chiesto di andare via, né messo in discussione la sua presenza in squadra a Minneapolis nel breve e nel medio periodo. Per quello ha fatto notizia anche un semplice gesto, forse involontario e certamente sbadato: il “like” messo a un tweet che riportava l’hashtag #FreeKAT - quello con cui gli appassionati NBA chiedono a gran voce a Towns di cambiare aria e andare a giocare in una squadra in grado di massimizzare la sua resa sul parquet. Ma come: quindi l’intenzione è quella di andare via? Il tam tam sui social (e non solo) è stato immediato, con tanto di messaggio chiarificatore e spiegazione da parte del diretto interessato - suonato un po’ come una scusa raffazzonata.
“Mi hanno hackerato l’account” ormai è il nuovo “il cane mi ha mangiato i compiti”: chissà, magari è vero, come è certo che Towns ha preferito cambiare la password del suo profilo Twitter. “Sono sincero: mi sono svegliato questa mattina e il mio agente mi ha subito chiesto: “Karl, cosa diavolo è questa cosa?”, e io ho subito replicato che non sapevo di cosa stesse parlando. Quando l’ho visto ho commentato: “Dannazione”, cercando di immaginare quale delle tre persone che conoscono la password del mio account potesse essere stata: io, il mio agente e Chucky - che al momento è in ospedale con il padre che sta male e di certo non pensa a queste cose. Ho capito quindi di essere stato hackerato e ho subito cambiato la password: chiedo scusa ai tifosi dei T’Wolves, non volevo causa nessuna isteria attorno al mio nome e ci tengo a rimarcare il fatto che a Minneapolis sono molto felice e entusiasta di vedere come andranno le cose nelle prossime stagione e non soltanto in quest’anno”. Parole che chiudono il caso, almeno per ora.