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NBA, Russell Westbrook e il disastroso finale che condanna i Lakers contro i Thunder

il protagonista
©Getty

I tre passaggi a vuoto nel finale di gara da parte del n°0 dei Lakers condannano i gialloviola alla seconda sconfitta in rimonta contro i Thunder. Palle perse, difese “sbadate” e tiri fuori ritmo a bassa percentuale: le scelte di Westbrook fanno discutere (oltre a far sentire la nostalgia per l’assenza dell’infortunato LeBron James)

Nonostante l’età, le 19 stagioni NBA alle spalle e il chilometraggio che inizia a farsi sentire, i Lakers sono ancora dipendenti dalle prestazioni di LeBron James. Con o senza di lui - nonostante gli All-Star, i veterani e il resto - continua a fare tutta la differenza del mondo. La seconda clamorosa rimonta subita contro i Thunder (da -19 questa volta) non fa altro che confermare questa supposizione, oltre a fornire materiale utile ai tanti detrattori di Russell Westbrook - chiamato nel finale di partita a guidare i Lakers in un delicato testa a testa poi perso contro OKC. Meno di 30 secondi di gioco che ben raccontano i limiti di un gruppo che deve ancora sistemare un bel po’ di cose in rotazione, a partire dalle scelte fatte in un finale che è costato una seconda pesante sconfitta contro un avversario che ha letteralmente perso contro chiunque altro - tranne che contro i Lakers di Westbrook.

Una fase finale di partita che, come le migliori commedie, vive di tre atti (mancando però di un lieto fine che sarebbe stato gradito ai tifosi gialloviola). Il primo arriva a meno di 30 secondi dalla sirena quando, a seguito dell’ennesima tripla a bersaglio di un ispirato Carmelo Anthony da 5/10 dall’arco e 21 punti, i Lakers si ritrovano a un solo possesso di distanza da OKC. Lu Dort sbaglia il layup, palla ai padroni di casa sotto di due lunghezze. Westbrook però riesce a trattenerla per sé soltanto per qualche secondo, prima di perderla malamente e veder sfuggire così un’occasione ghiotta per riportarsi sotto. “Poco male”, c’è ancora tempo. Peccato che sulla rimessa successiva, arrivi il secondo passo falso dell’All-Star Lakers: rimessa OKC, marcatura su Dort. Giddey affida il pallone a Gilgeous-Alexander, inseguito prontamente da due giocatori Lakers: Westbrook però pensa bene di lasciare il suo uomo e di aggiungersi "alla caccia", permettendo così a Dort il più comodo dei canestri da solo sotto il ferro. Un disastro che costa ai Lakers il -4.

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Il finale però è tipico del personaggio, che prova sempre e comunque a caricare tutte le responsabilità sulle sue spalle - cercando di risolvere a modo suo i problemi. Peccato che il tiro da tre punti non sia mai stata specialità della casa per Westbrook, anzi. Per quello, con i Lakers ritornati a -3 grazie a un altro bersaglio pesante di Anthony, tutti immaginavano sul possesso decisivo uno schema chiamato per Carmelo. Invece, indovinate un po? Ci pensa Westbrook a prendere il pallone, portarlo dall’altro lato, guardando a malapena sul lato debole e tentando un tiro da definire quanto meno “a bassa percentuale”: una tripla contestata dal palleggio contro uno dei migliori difensori sulle guardie dell’intera NBA. Un tentativo che possono permettersi Steph Curry, Damian Lillard e al massimo Kevin Durant, ma che Westbrook non ha esitato a sparare contro il ferro. Risultato: 107-104 Thunder, con tanto di commento piccato finale da parte di coach Frank Vogel: “Non era certo il tiro migliore che potessimo prendere. Vogliamo che i nostri giocatori in campo riescano a costruire conclusioni migliori di quella: la spaziatura non era ideale, stavamo cercando di liberare Carmelo che aveva dimostrato di essere in ritmo, ma l’esecuzione e le posizioni non erano le migliori”. Posizioni o scelte, alla fine è arrivata una pesante sconfitta in rimonta. In fondo, bastano meno di 30 secondi per capire quanto può essere importante l'assenza di LeBron.

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