NBA Saturdays, Denver passeggia a New York: finisce 99-113, Jokic da MVP
NBA SU SKYVittoria comodissima per i Denver Nuggets al Madison Square Garden, scappando via nel terzo quarto e controllando il resto della partita complici le mancanze dei padroni di casa. Nikola Jokic segna 32 punti con 11 rimbalzi e 5 assist in soli tre quarti, rimanendo seduto per tutta l’ultima frazione. Clamoroso Zeke Nnaji con 21 punti e 5 triple a segno, cinque giocatori in doppia cifra per i Knicks guidati dai 24 di Julius Randle
La sfida mattutina al Madison Square Garden tra New York e Denver dura appena due quarti e mezzo. A un certo punto del terzo quarto, infatti, Nikola Jokic ha deciso che doveva chiudere i conti e lo ha fatto nel giro di cinque minuti: l’MVP in carica ha fatto quello che ha voluto in campo, chiudendo con 32 punti, 11 rimbalzi e 5 assist con 14/19 al tiro e tre triple a segno in meno di 27 minuti, rimanendo seduto per tutto il quarto periodo con i suoi avanti anche di 30 lunghezze. Ad accompagnare i rimaneggiati Nuggets non è un altro membro del quintetto (per quanto Will Barton chiuda a 13 e Jeff Green a 11), ma bensì Zeke Nnaji, che si regala il suo massimo in carriera da 21 punti e 8 rimbalzi con un clamoroso 5/9 da tre punti in 30 minuti di gioco. Notte fonda invece per i Knicks, sotto dal primo minuto della partita e ricacciati indietro ogni volta che hanno provato a riavvicinarsi — complici anche le 20 triple realizzate dagli ospiti. Il migliore, se così si vuol dire, dei padroni di casa è Julius Randle con 24 punti, 7 rimbalzi e 8 assist, buona parte dei quali però a gara ormai conclusa giusto per sistemare le proprie statistiche. Il pubblico del Garden ha accompagnato il rientro dei giocatori in panchina a fine terzo quarto (quando la gara si è decisa con un parziale di 23-3 per Denver) iniziando a rumoreggiare: la quarta sconfitta nelle ultime cinque, di cui le ultime due in casa, non devono essere piaciute ai tifosi bluarancio.
Il racconto del primo tempo
Il primo tiro di Jokic è morbido e trova subito il fondo della retina, regalando poi uno splendido assist per il taglio di Gordon e l'immediato 4-0 dei suoi. I primi due punti dei padroni di casa sono del rientrante RJ Barrett, bravo a insistere a rimbalzo offensivo, con Jeff Green e Julius Randle che si scambiano cinque punti per parte. Evan Fournier si iscrive alla partita contro la sua ex squadra, così come fa Monte Morris con il tiro a centro area - ma alzando i ritmi Barrett trova la parità a quota 13. Il canadese è il migliore dei suoi a inizio partita, ma Jokic con quattro punti consecutivi manda i suoi al timeout avanti di due lunghezze. Al rientro in campo Jokic segna i suoi punti 9 e 10 dei primi otto minuti e Campazzo serve Morris in transizione per la tripla del +7, uno strappo subito ricucito dall'ingresso delle riserve di New York. Ad avere un ottimo impatto per gli ospiti è invece Zeke Nnaji con due triple consecutive, poi Quickley e Barton si scambiano due gran canestri: al primo riposo è 30-25 per i Nuggets.
Davon Reed, firmato tre ore prima della partita, sblocca il secondo quarto con la prima tripla (di tabella) della sua partita, salvo poi commettere subito un'infrazione di tre secondi difensiva. Will Barton si prende una tripla dal palleggio per la sesta conclusione a bersaglio dei suoi nella partita, regalando il +12 a Denver. Al rientro di Jokic in campo il vantaggio è addirittura superiore, complici due triple di Gordon e Nnaji, rimettendo in campo l'MVP in carica con 16 lunghezze di distanza dagli avversari. La reazione dei padroni di casa arriva con due canestri in fila di Fournier e un rimbalzo in attacco nel vuoto di Randle, che riavvicina i suoi sul -10. Un canestro di Jeff Green in contropiede non ferma Fournier, che segna la sua seconda tripla di serata per il -9, a cui fa seguito un'altra tripla di Randle intervallata da un super canestro di Jokic. L'MVP sente cambiare il momento della partita e segna la tripla in punta per il nuovo +11. Jokic procura un'altra tripla (la quarta del primo tempo) a Nnaji e poi scatena Barton in campo aperto: si va all'intervallo lungo sul 60-49 in favore dei Nuggets.
Il racconto del secondo tempo
A coach Michael Malone bastano meno di due minuti di terzo quarto per chiamare timeout, provocato da un rimbalzo offensivo preso da Mitchell Robinson per poi convertire un gioco da tre punti. La risposta di Jokic è un "and one" con canestro morbidissimo dalla media distanza a cui si aggiunge la quinta tripla di Nnaji (già al suo massimo in carriera pareggiato a inizio terzo quarto), ma i Knicks salgono di tono e trovano il -6 con Alec Burks in transizione. La risposta degli ospiti arriva forte e chiara con quattro punti in fila realizzati da Green e Jokic in transizione, costringendo coach Thibodeau a un nuovo timeout. Con la flemma che lo contraddistingue Jokic segna un'altra tripla senza sforzo, salendo già a 25 punti a metà terzo quarto, mentre Randle perde un pallone da solo. È il momento in cui si sfaldano i padroni di casa: i Nuggets hanno vita facile e realizzano canestri su canestri, mentre in attacco New York si ferma da sola con il parziale che diventa di 23-3. Il vantaggio sale rapidamente a quota 26, salvo poi assestarsi su 21 lunghezze di distanza a fine terzo quarto - mentre il pubblico del Madison Square Garden comincia a rumoreggiare.
I tifosi dei Knicks che si aspettavano una reazione in apertura di quarto periodo rimangono delusi: i Nuggets continuano a segnare anche con Jokic in panchina e raggiungono anche il +30 con le seconde linee, costringendo coach Malone a chiamare giusto i timeout necessari per non dare spazio agli avversari. Le fiammate di Randle e Rose permettono ai Knicks di rientrare a -20, ma Obi Toppin sbaglia un alley-oop al volo e toglie anche l'ultima possibilità di una soddisfazione ai suoi tifosi. Coach Thibodeau tiene in campo i suoi titolari nonostante la partita sia ormai ampiamente finita, probabilmente per mandare un messaggio ai suoi giocatori dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque gare. Finisce 113 a 99.