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NBA, Ricky Rubio rivela: "Tra quattro anni lascio la lega, mio figlio ha la precedenza"

PAROLE
©Getty

Parlando per la prima volta dopo il suo grave infortunio al ginocchio, Ricky Rubio ha svelato che ha già in mente una data per il suo addio alla NBA: "Mio figlio ora ha 2 anni: quando comincerà la scuola a 6, non varrà più la pena rimanere in NBA. Non voglio spostarlo continuamente in un’età in cui comincia ad avere i suoi amici. Arriverà un momento in cui il basket non sarà più la priorità"

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Ricky Rubio stava vivendo una seconda giovinezza con i Cleveland Cavaliers, prima di infortunarsi gravemente al ginocchio e subire la rottura del legamento crociato anteriore. Un infortunio che lo terrà fuori dai prossimi Europei, come ha già anticipato in un’intervista con La Vanguardia in Spagna, ma che fa già parte del passato. "Il mio rimpianto è durato un giorno. Mi sono infortunato, che posso farci? Devo mettere le cose in prospettiva: ricordiamoci che siamo nel bel mezzo di una pandemia" ha spiegato il playmaker campione del mondo con la Spagna di Sergio Scariolo nel 2019. Il quale, peraltro, è in scadenza di contratto a fine anno e i Cavs (che lo avrebbero certamente tenuto se fosse stato in salute) potrebbero pensare di scambiare il suo contratto alla deadline per cercare aiuto immediato nel backcourt. "Quando ero più giovane prendevo male le voci di mercato" ha spiegato Rubio. "Ti sentivi male perché avevi dato tutto, ma poi accadono cose come quelle successe a Phoenix o a Minnesota in cui mi hanno scaricato senza che nemmeno lo sapessi… Ma ormai mi sono abituato: quando arriva febbraio, cominciano le voci su Ricky Rubio".

Rubio: "Lascio tra quattro anni, voglio stabilità per mio figlio"

Tutta questa instabilità sembra avere un peso sullo spagnolo, che ha già bene in mente di non voler sottoporre suo figlio Liam (che ha compiuto ieri due anni) alle turbolenze dovute a una carriera NBA: "Quando mio figlio comincerà le elementari, non varrà più la pena rimanere in NBA e a quel punto tornerò in Europa" ha spiegato. "Non voglio sballottarlo da una parte all’altra quando avrà sei anni, l’età in cui si comincia a fare amicizia a scuola. Ne abbiamo già discusso con mia moglie e lo abbiamo messo bene in chiaro: arriverà un momento in cui la pallacanestro non sarà più la priorità". A 31 anni compiuti e più di 100 milioni di dollari (lordi) guadagnati solo dai contratti NBA nelle undici stagioni passate negli USA, per Rubio si avvicina il momento di dire addio.

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