Il tagliando, rimasto inutilizzato nell’autunno del 1984, è l’unico (tra quelli conosciuti) a essere stato conservato nella sua interezza: per questo motivo ha scatenato un’asta iniziata a dicembre e conclusa con la vendita del biglietto per ben 468.000 dollari pur di accaparrarsi un pezzo originale e senza altre repliche al mondo
Non essere andato a quella partita, pur avendo il biglietto, deve essere stato un rammarico enorme: perdersi la gara d’esordio di Michael Jordan nel 1984 è stata, con il senno di poi, un’occasione unica e forse irripetibile della quale non si è saputo approfittare. Una mancanza che però ha generato, a quasi 40 anni di distanza, un pezzo unico da collezione: un biglietto non utilizzato - l’unico di cui si è conoscenza - di un match diventato iconico per la storia della pallacanestro, tanto da aver portato l’asta a cifre impensabili soltanto qualche mese fa. Una corsa iniziata lo scorso dicembre - e partita da cifre che superavano i 200.000 dollari - conclusa nelle scorse ore con la vendita del biglietto a 468.000 dollari. “L’ho scoperto per caso - spiega Mike Cole, il fortunato che passerà all'incasso - sono un grande appassionato di sport e conservo da tempo i biglietti di tutte le partite che ho la fortuna di seguire. Prima della sera in cui ho compreso il reale valore di quel tagliando, probabilmente se mi avessero offerto 500 dollari non avrei esitato un secondo a venderlo. Ho scoperto per caso l’esistenza di un mercato del genere e della possibilità di pagare così il college alle mie figlie”.
Una storia che se possibile ha ancora più dell'incredibile, visto che Cole ricorda benissimo come andarono le cose (e il perché ha conservato quel biglietto non utilizzato). Lui infatti, da grande tifoso dei Washington Bullets, andò a vedere la partita in quel 26 ottobre 1984 - grato a un amico di famiglia che lavorava per la franchigia della capitale e gli aveva regalato due biglietti. I suoi amici dell’epoca però rifiutarono la proposta di seguirlo, poco attratti dal lungo viaggio per arrivare a Chicago e da quei Bulls che erano reduci da tre stagioni costellate di sconfitte. Michael Jordan era soltanto un rookie promettente o poco più, niente di particolare per cui fare follie. Una scelta che con il senno di poi si è rivelata fortunata, la ragione per cui quel biglietto conservato per quasi 40 anni come un cimelio è diventato un tesoro da circa mezzo milione di dollari. “Così va la vita”, direbbe Kurt Vonnegut.