NBA, i Memphis Grizzlies e Dillon Brooks non dimenticano: fischi per l'ex Iguodala
il ritornoRientrato dopo settimane di infortunio, Andre Iguodala ha preso parte alla pesante sconfitta Warriors incassata a Memphis - con Golden State travolta dai canestri dei Grizzlies che hanno dimostrato (se mai ce ne fosse bisogno) di essere una delle migliori squadre NBA. Una prospettiva di crescita "sfuggita" al veterano della squadra di San Francisco che nel 2020 rifiutò di giocare con la squadra del Tennessee
Quanto accaduto nella stagione 2019-20 è ben stampato nella mente dei tifosi e dei giocatori di Memphis: Andre Iguodala viene “scaricato” per ragioni salariali dagli Warriors - reduci dalla finale persa contro Toronto, senza Kevin Durant passato a Brooklyn e costretti a rinnovare contratti per centinaia di milioni ai vari Klay Thompson (rotto anche lui), Draymond Green e non solo. Il risultato è che Iguodala - uno dei pezzi fondamentali di quella squadra - viene lasciato andare via a Memphis, una squadra che ha appena scelto Ja Morant, ma che non sembra in grado di poter avere nel breve periodo possibilità di vincere. Per quello il veterano decide di andare al muro contro muro con i Grizzlies, non presentandosi a Memphis e non giocando neanche una partita fino alla trade che nel febbraio 2020 di quell’anno lo portò agli Heat. Quando sbatté la porta (che non aveva mai aperto) alle sue spalle, Iguodala sottolineò che Memphis non era la giusta situazione per lui. Parole che i Grizzlies non hanno dimenticato.
All’epoca infatti Dillon Brooks sottolineò di non vedere l’ora che Iguodala sarebbe sceso in campo a Memphis da avversario e dopo più di due anni, il suo desiderio è stato finalmente esaudito: assente causa infortunio nelle ultime 21 gare, il veterano degli Warriors ha giocato 16 minuti raccogliendo sei punti e un mare di fischi da parete del pubblico di casa che lo ha bersagliato in un match che ha raccontato meglio di qualsiasi altra cosa i grandi progressi fatti da Memphis. I Grizzlies nel giro di un paio di stagioni sono diventati una delle migliori squadre NBA, in grado di vincere anche 18 delle 20 partite disputate senza Ja Morant. “Siamo cresciuti un sacco - ha spiegato Brooks al termine di una partita vinta con 28 lunghezze di margine - Tutti avevamo una visione chiara di ciò che sarebbe potuto essere: lui invece era di opinione diversa ed è perfetto così. Giusto rispedirlo indietro agli Warriors e lasciargli fare le sue cose con loro”. La vendetta è un piatto che va servito freddo e Memphis non ha intenzione di fermarsi a un semplice scontro diretto in regular season.