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NBA, Philadelphia 76ers ko a Detroit: Doc Rivers dice che è colpa di James Harden

le parole
©Getty

Il 39-8 di punti raccolti dai Pistons in uscita dalla panchina a differenza dei Sixers non è quello che più ha inciso sul risultato secondo Doc Rivers: a far perdere a sorpresa Philadelphia sono stati passaggi a vuoto di James Harden. Un campanello d'allarme in vista dei playoff che sono ormai alle porte

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Doc Rivers non ha mai fatto prigionieri: lo sa bene Ben Simmons - scappato via da Philadelphia dopo mesi d’assenza dal parquet, condizionato proprio dalle parole del suo allenatore dopo l’eliminazione playoff del 2021 - e lo sta imparando in fretta anche James Harden; appannato soprattutto nella ripresa contro Detroit, in un match in cui ai Sixers non è bastato un Joel Embiid da 37 punti e 15 rimbalzi per avere la meglio di una delle peggiori squadre NBA. Come spiegare un passo falso del genere in un momento così importante della stagione? Queste le parole dell’allenatore della franchigia della Pennsylvania: “Penso che sia stata una partita difficile e che offensivamente abbiamo avuto un bel po’ di problemi: loro cambiavano su ogni blocco e noi non abbiamo saputo muovere il pallone come una squadra dovrebbe fare. A fine primo tempo avevamo tirato con il 42% dal campo: siamo stati pessimi anche prima dell’intervallo lungo. Abbiamo affrontato questo match con poca carica, poca energia e non giocando di squadra. Purtroppo è una di quella serata in cui tutto va storto”.

Ai giornalisti però non sono sfuggiti i due parziali che hanno più di altro condannato a livello di punteggio i Sixers: il 29-15 incassato nel quarto periodo e soprattutto il 39-8 di punti raccolti in uscita dalla panchina in favore dei Pistons. Quando i cronisti hanno chiesto conto di questo a Rivers, lui ha difeso le riserve dei Sixers puntando il dito a sorpresa propri contro Harden: “Beh, la panchina non è andata in difficoltà: credo che nella fase cruciale della sfida, sono state di più le mancanze di James [Harden, ndr] che le loro”. Dritto al punto, sottolineando come il secondo tempo del Barba (4 punti e 1/8 al tiro con 3 perse e 0/5 dall’arco) non sia passato inosservato. Anzi, meglio capire come invertire la rotta.

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