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Playoff NBA, Embiid senza freni su Harden: "Non è più quello di Houston"

PHILADELPHIA
©Getty

Dopo l’eliminazione per mano dei Miami Heat, Joel Embiid non ha nascosto la sua frustrazione davanti alle telecamere, lamentandosi di nuovo per aver lasciato partire Jimmy Butler nell’estate del 2019 ("Ancora non me lo spiego") e soprattutto lasciandosi sfuggire un’ammissione su James Harden: "Tutti si aspettavano quello di Houston, ma non è più quel giocatore. Ora è più un playmaker"

Quando una stagione dei Philadelphia 76ers finisce, non lo fa mai senza fare rumore. La franchigia della Pennsylvania ha mancato l’approdo alle finali di conference per il 21° anno consecutivo, venendo eliminata per 4-2 dai Miami Heat dello scatenato ex Jimmy Butler. Joel Embiid ha provato a lasciarsi alle spalle i problemi alla mano e all’osso orbitale, ma è arrivato prosciugato a gara-6 conclusa con 20 punti e 12 rimbalzi, ma anche con 7/24 al tiro e soli 4 liberi tentati in 44 minuti in campo. "So di averci provato. Penso che per la maggior parte del tempo tutti noi ci abbiamo provato. Ma non è stato abbastanza" ha ammesso dopo la partita, senza nascondere la sua frustrazione per come si è conclusa un’annata che lo ha visto giocare di nuovo a livelli da MVP. Quello che è mancato è stato un contorno attorno a lui di pari livello, un ruolo che avrebbe dovuto ricoprire James Harden e che invece, per stessa ammissione di Embiid, non è successo.

Embiid senza peli su Harden: "Ora è più un playmaker"

"A un certo punto bisogna smettere di guardare all’allenatore o alla dirigenza e parlare dei giocatori. Forse non siamo forti abbastanza" ha detto Embiid sulle critiche attorno alla squadra. E con un candore forse esagerato, il centro dei Sixers non ha nascosto quello che pensa delle attuali condizioni di James Harden, che ha chiuso una gara-6 cruciale per i destini della stagione con appena 11 punti, 4 rimbalzi, 9 assist e 4 palle perse senza lasciare minimamente il segno: "Sono sicuro che quando lo abbiamo preso, tutti si aspettassero il James Harden di Houston. Ma non è più quel giocatore. Ora è più un playmaker". Una conclusione a cui erano arrivati tutti quelli che hanno osservato le partite di questi playoff, ma dette da Embiid fanno decisamente più rumore — così come hanno fatto rumore i fischi che hanno accompagnato Harden all'uscita dal campo dopo che una sua palla persa aveva portato a una schiacciata in contropiede di Bam Adebayo nel quarto periodo.

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La frustrazione di Embiid riguarda anche il fatto di aver perso contro il suo amico ed ex compagno di squadra Jimmy Butler, il primo che ha abbracciato dopo la conclusione della partita. E come già detto anche in passato, il centro non ha ancora superato la decisione di Philadelphia di non tenerlo nell’estate del 2019, senza dargli i cinque anni di contratto che richiedeva dandolo invece a Tobias Harris e puntando su Ben Simmons. "Ancora non so perché lo abbiamo fatto andare via" ha ribadito Embiid. "Avrei desiderato poter andare ancora in battaglia con lui" Una decisione che, alla luce di come è andata questa stagione, tormenterà l’estate dei Sixers, che ora devono affrontare anche il possibile e complicatissimo rinnovo di contratto di James Harden.

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